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Cartolina collezione di Alberto Cogo

La stazione ferroviaria di Barbarano - Villaga nei primi anni di attività dopo l'apertura del tronco Cologna Veneta - Grisignano di Zocco (8 Luglio 1928). L'immagine è ripresa in direzione Grisignano di Zocco. Sulla sinistra il Colle San Pancrazio. Si possono notare i caratteristici lampioni in ferro adottati per le stazioni intermedie dell'Ostiglia. Sulla destra, oltre la stazione, la vicina casa cantoniera al km 51+404, in corrispondenza del passaggio a livello sulla strada Barbarano - Ponte di Barbarano. Lungo il marciapiede del 2° binario si intravvede in lontananza la colonna idrica per il rifornimento d'acqua delle locomotive a vapore di cui la stazione era dotata. Lungo la staccionata FS, la linea telegrafica e i paletti delle carrucole per il comando a distanza del passaggio a livello.

 
La stazione di Barbarano - Villagatorna
tavoletta IGM al 25000

La ferrovia Ostiglia - Treviso, superata la stazione di Sossano, prosegue in direzione Nord-Est seguendo i Colli Berici del vicentino. Al km 51+212,68 da Ostiglia, ai piedi di Colle San Pancrazio, sopra il quale sorge un antico convento, venne costruita la stazione di Barbarano - Villaga. Il fabbricato viaggiatori è situato alla fine di un vialetto alberato che si dirama dal passaggio a livello della strada principale che collega Barbarano Vicentino con località Ponte di Barbarano. La stazione presentava le medesime caratteristiche tipiche delle altre stazioni secondarie situate lungo la linea e cioè un fabbricato viaggiatori a quattro assi (quattro porte lato binari e piazzale esterno) a due piani, un bagno esterno con a fianco due casotti in cemento per il ricovero attrezzi e materiale (lato Treviso), un magazzino merci tipo corto ad un asse con tetto in legno spiovente nei lati più lunghi e un piano caricatore da 67 metri di lunghezza (lato Ostiglia) per carico laterale e in testa.
Il fascio di binari dello scalo era così formato: dal binario principale della linea in corretto tracciato (1° binario dal F.V.); da un binario di ricevimento passante (2° binario dal F.V.), che si diramava da quello principale (punte scambi estremi km 50+683,60 e km 51+470,94) con una capacità di ricevimento di 144 assi; un binario di accosto al piano caricatore terminante con un paraurti in ferro dal lato del magazzino, allacciato al 1° binario con due comunicazioni (una destra e una sinistra), e dotato di pesa da 40 tonnellate con ponte lungo 6 metri; dal binario di accosto del piano caricatore si diramavano altri due binari: uno proseguiva nel piazzale merci a fianco al magazzino lato campagna per il carico e scarico diretto delle merci e l'altro era un tronchino terminante sulla testa del piano caricatore per il carico in testa. Il binario di accosto del piano caricatore, all'estremità opposta al magazzino, proseguiva fino all'estremità dello scalo e aveva una lunghezza tale per permettere l'inoltro e l'estrazione delle colonne di carri (asta di manovra) dagli altri due binari diramantisi da esso.
La stazione di Barbarano inoltre era dotata di rifornitore idrico per il rifornimento di acqua delle locomotive a vapore (l'unica stazione secondaria della linea con tale dotazione). Il serbatoio si eregeva pochi metri oltre il fabbricato dei bagni (in direzione Treviso) ed il suo approvvigionamento idrico era garantito da una condotta in pressione che arrivava da una quota ben più elevata, prelevando l'acqua da una sorgente nel vicino Colle San Pancrazio. La colonna idrica era collocata alla stessa altezza del serbatoio ma sul marciapiede del 2° binario.
La stazione era dotata, da entrambe le provenienze, di segnalamento di protezione ad ala di 1a categoria (situati alle progressive km 50+523 lato Ostiglia e km 51+658 lato Treviso) e relativi segnali di avviso (situati alle progressive km 49+900 lato Ostiglia e km 52+317 lato Treviso), tutti, fin dalla loro installazione, dotati di manovra e illuminazione elettrica e comandati a distanza da appositi quadri ed apparati elettrici posti all'interno dell'ufficio movimento della stazione. All'esterno del fabbricato viaggiatori erano installati inoltre due arganelli per il comando a distanza dei passaggi a livello al km 50+476 e al km 51+427, quest'ultimo protetto dal segnale di protezione lato Treviso.
La stazione di Barbarano - Villaga inoltre prestava servizio cumulativo viaggiatori e bagagli, nonchè servizio di corrispondenza merci, con la vicina linea della FTV (Ferrovie e Tramvie Vicentine) Vicenza - Noventa, attiva già dal 1911, la cui stazione era situata a circa 1 km di distanza, in località "Ponte di Barbarano", lungo la strada "Riviera Berica". Proprio da questa stazione della FTV in località "Ponte" si diramava un tronco della tramvia verso "Barbarano" paese che seguiva all'incirca l'attuale percorso stradale. Il tracciato della ferrovia Ostiglia - Treviso sarebbe andato ad incrociarsi con la tramvia per "Barbarano" ai piedi del colle San Pancrazio. Quando iniziarono i lavori di costruzione dell'Ostiglia, non fu prevista nessuna opera di incrocio o scavalco e il tratto tramviario Barbarano - Ponte di Barbarano, anche se attivo soltanto da 13 anni, nel 1924 venne definitivamente chiuso, lasciando spazio alla nuova linea delle Ferrovie dello Stato.

 
B-24Il 28 dicembre 1943 divenne tristemente famoso per un'incursione aerea su Vicenza in cui l'aviazione americana subì pesanti perdite ad opera dei caccia della "Luftwaffe" tedesca. Privi della propria scorta 11 "Liberator" giunsero da sud e sganciarono il loro carico di bombe sul quartiere della "Riviera Berica" mancando così l'obiettivo costituito dallo scalo ferroviario della città. Pochi minuti prima era stata abbattuta un'intera squadriglia (la 512ª del 376° gruppo da bombardamento) di 6 apparecchi che chiudeva la formazione. Altri 4 apparecchi furono abbattuti sulla rotta di ritorno verso l'Adriatico.
Uno dei primi sei aerei abbattuti (soprannome "Bomb Boogie") cadde nella zona di Barbarano. Una parte dell'equipaggio rimase uccisa e chi riuscì a paracadutarsi fu catturato, eccetto un solo aviatore che fu aiutato da alcuni abitanti del luogo.
Qui riprodotta è la versione "D" del velivolo con torretta ventrale, all'inizio telecomandata, poi azionata da un armiere.
P-47 Le incursioni lungo la linea ferroviaria divennero sempre più frequenti nel corso del 1944 e anche Barbarano dovette registrare eventi di questo tipo. Quello del 26 dicembre 1944 fu opera di 8 cacciabombardieri della 64ª squadriglia, 57° Gruppo USAAF, i quali causarono la distruzione della stazione ferroviaria. Un carro si incendiò e i binari vennero colpiti in tre punti diversi a sud della stazione. A Ponte di Mossano la stampa locale registrò un'azione di bombardamento il 23 febbraio 1945. Le incursioni terminarono il 27 aprile 1945 con l'arrivo nella zona delle truppe alleate che misero piede a Barbarano alle h 18.50.
Tra settembre 1944 e maggio 1945 il 57° Gruppo operò in Italia con velivoli Republic P-47 Thunderbolt.
Le prestazioni di questo apparecchio furono di assoluto valore. Grande incassatore, potente e veloce. Dotato di grande autonomia forniva la scorta ai bombardieri pesanti, ma era eccellente anche come aereo d'attacco al suolo. Armato con 8 mitragliatrici da 12,7 mm piazzate sulle ali, poteva montare anche rastrelliere per razzi e portare 450 kg di bombe agganciate nei piloni subalari. Aerei di questo tipo vennero largamente impiegati anche in missioni d'attacco contro linee ferroviarie del Nord Italia.

Alla fine della guerra il piazzale della stazione di Barbarano era sconvolto dai bombardamenti. Il fabbricato viaggiatori era completamente distrutto e molti binari erano divelti; stessa sorte per la vicina casa cantoniera lato Treviso al km 51+404.
Con il ripristino della linea venne ricostruito il fabbricato viaggiatori della stazione sulle fondamenta di quello vecchio, con lo stesso stile della stazione di Orgiano, anch'essa ricostruita in seguito ai bombardamenti. Lo stile dell'edificio era molto più sobrio ed essenziale rispetto a quello originale, tipico della ricostruzione degli anni del dopoguerra; vi erano solamente tre porte lato binari e non vi erano più i cornicioni decorativi. Venne ricostruito anche il serbatoio del rifornitore idrico. Anche la casa cantoniera al km 51+404 venne ricostruita con la medesima architettura.

Negli anni '60 il tracciato della linea ferro-tramviaria Vicenza-Noventa, in seguito a lavori di ammodernamento, venne modificato. La linea, in pericolosa sede promiscua con la strada "Riviera Berica", venne deviata in sede propria e da località "Ponte di Mossano", in direzione Noventa Vicentina, venne affiancata alla ferrovia Ostiglia - Treviso per un tratto di circa 2 km e mezzo, giungendo davanti al piazzale FS della stazione di Barbarano - Villaga dove sorgeva la nuova fermata delle FTV di Barbarano. Essa era priva di fabbricati, costituita solamente da due marciapiedi e da una garitta telefonica. Il piccolo scalo era costituito da due binari passanti e un terzo tronco per le merci. Al servizio biglietteria provvedeva l'attigua stazione FS dell'Ostiglia.
Vista l'elevata quantità di merci trasportate via ferrovia in quegli anni non si ebbe esitazione a costruire subito un raccordo che collegava le due stazioni per il servizio di corrispondenza delle merci. Il raccordo usciva dalla proprietà FS, tramite un cancello in ferro, con ben due binari che si collegavano con quelli delle FTV nell'attigua fermata di Barbarano. I carri merci, soprattutto carri cisterna per il vino, venivano inoltrati nel raccordo dal piazzale della stazione verso la fermata della linea FTV dove sostavano su un binario tronco. Qui venivano caricati tramite un'apposita tubazione proveniente dalle vicine cantine di Barbarano. Una volta riempiti venivano manovrati nuovamente nel piazzale delle FS dove veniva formato il treno e da qui spediti in Germania. Alle manovre per l'inoltro dei carri provvedevano le locomotive a vapore delle FS.

Automotrice n°26 alla fermata di Barbarano in direzione Noventa Vicentina, sulla sinistra il piazzale della stazione FS dell'Ostiglia. Foto dal libro 'I Binari nel verde' di Giorgio Chiericato. Automotrice diesel F.T.V. N° 26 appena partita da Barbarano verso Noventa sugli scambi d'uscita dei binari F.T.V. A sinistra il magazzino merci con la staccionata F.S. dell'Ostiglia. La foto è dell'aprile '78. L'Ostiglia è già fuori servizio da circa 10 anni e nel giro di pochi mesi verrà sospesa anche la linea delle F.T.V. Foto dal libro 'La Ferrovia Padova-Piazzola-Carmignano' di Mario Santinello.
L'automotrice n°26 delle FTV, arrivando da Vicenza, attraversa il vialetto della stazione FS e si prepara alla vicina fermata di Barbarano. A sinistra la casa cantoniera al km 51+404 dell'Ostiglia - Treviso, nel 1975 già sospesa al traffico viaggiatori. 24 Maggio 1975 foto di Roberto Cocchi da Photorail. Le littorine delle FTV attraversano l'ultima volta il vialetto e il passaggio a livello sulla strada per Barbarano, con una corsa straordinaria per recuperare la rimorchiata nel Settembre 1978. Il servizio era già sospeso da Agosto. Foto di Alessandro Muratori da Photorail.

Nel Settembre del 1967 venne sospeso il traffico viaggiatori nel tratto Legnago - Grisignano di Zocco. Quello merci continuo fino alla metà degli anni '70, quando la linea venne definitivamente dismessa. La ferro-tramvia Vicenza - Noventa cessò il servizio pochi anni dopo, nell'Agosto del 1978. Il Comune di Barbarano, un tempo dotato di stazione di scambio di ben due linee ferroviarie, che permettevano servizio di corrispondenza merci e un rapido collegamento con i capoluoghi importanti di Vicenza e Padova, oggi si trova privo di qualsiasi comunicazione ferroviaria.

Fine sezione foto storiche e d'epoca.
 

Stazione di Barbarano-Villaga al km 51+212. Il fabbricato viaggiatori venne ricostruito dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale. Lo stile architettonico ricalca quello della stazione di Orgiano. Il piazzale della stazione è in comune con la fermata della linea F.T.V., Vicenza-Noventa Vicentina.
Stazione di Barbarano-Villaga. Magazzino merci e cancello F.S.
Anche in questa stazione sono presenti due arganelli che comandavano il vicino passaggio a livello al km 51+427. Il capostazione, girando delle manovelle, azionava un sistema di vite senza fine-ingranaggio. Questo, a sua volta, faceva muovere delle catene collegate a dei cavi d'acciaio che chiudevano o aprivano le sbarre del passaggio a livello. Il tipico suono delle sbarre in chiusura era generato da un martelletto che percuoteva ripetutamente una campanella avvisando acusticamente la gente che le sbarre si stavano abbassando. Quando queste si erano completamente abbassate, dopo un certo numero di giri della vite, l'arganello sbloccava la serratura della chiave che così poteva essere girata ed estratta dal capostazione. Questa serviva per sbloccare una seconda serratura di blocco della leva di manovra del relativo segnale di protezione.

Stazione di Barbarano-Villaga. Lato binari.
Stazione di Barbarano-Villaga. Vialetto di accesso al fabbricato viaggiatori. Da notare il serbatoio di rifornimento d'acqua per le locomotive a vapore di cui la stazione era dotata.

Linea verso Grisignano. Sullo sfondo il passaggio a livello comandato dalla stazione e la casa cantoniera la km 51+404. Da notare che questa casa cantoniera fu ricostruita dopo i bombaramenti della seconda guerra mondiale, con lo stesso stile che presenta quella del bivio di Legnago.
Attraversamento di un canale nei pressi di Ponte di Mossano al km 52+882. Notare la tecnica costruttiva del ponte di luce m 1,5 ed il blocco di pietra che funge da architrave.
Questa foto, scattata sul lato opposto, mette in evidenza la ben diversa tecnica costruttiva della F.T.V. che in questo punto correva parallela all'Ostiglia. Sullo sfondo i Colli Berici.
Linea F.S. verso Ostiglia vista dallo stesso punto della foto precedente al km 52+882.
Linea F.T.V. nello stesso punto. Il binario è ancora presente in molti tratti di questa linea.

Naturalmente anche le F.T.V. finirono invariabilmente nel mirino dei cacciabombardieri alleati nel corso della 2ª guerra mondiale. Erano le h 11.15 del 23 ottobre 1944 quando sul cielo di Ponte di Castegnero comparvero 4 cacciabombardieri P-47 Thunderbolt che attaccarono un treno presso la stazione ferroviaria distruggendo una quindicina di carri ferroviari e danneggiandone altrettanti. Nella zona in quei giorni era attivo l'86° Gruppo dell'aviazione USA. L'8 novembre entrò in azione anche il 27° Gruppo che, tra Ponte di Mossano e Ponte di Barbarano, sganciò bombe da 500 libbre tipo GP e RDX che colpirono il binario in tre punti.
Il 22 novembre 1944 il P-47 del tenente Moschberger, appartenente al 79° Gruppo cacciabombardieri, 85ª squadriglia dell'USAAF, venne abbattuto dopo aver effettuato il mitragliamento di un autocolonna nemica. L'aereo cadde nei pressi di Ponte di Barbarano e il pilota riuscì a salvarsi ma fu poi catturato. Del fatto resta il rapporto dei compagni del pilota che videro l'aereo "impattare al suolo finendo contro un pagliaio; un'ala andò a sbattere contro l'angolo di una fattoria e l'aereo scivolò via per finire con violenza contro un filare di alberi, rimanendo completamente distrutto".
[MACR 9996: Aircraft serial number 42-26423 P-47D, Group/Squadron 79th/85th - Date 22/11/44, 1st Lt. Friedrick J. Moschberger (12165082) - O-826485, POW]
Non passarono che pochi giorni e il 1° dicembre 1944, sempre nei pressi di Barbarano, venne mitragliato un treno delle F.T.V.
Le informazioni dirette agli alleati da parte della resistenza locale, indicavano che nella zona di Barbarano erano immagazzinati generi alimentari e materiale vario. Un deposito era situato a 200 m a sud della chiesa di Ponte di Barbarano, un altro a Villaga, dove un tempo aveva sede una fornace, e a Belvedere.
La stessa fonte d'informazioni segnalava esservi un deposito munizioni in una zona militare tra Poiana Maggiore e Asigliano Veneto, mentre ad Orgiano, nel parco di Villa Fracanzan-Piovene, si trovava un deposito di carburante, mascherato in mezzo ad un gruppo isolato di alberi.
Nell'incursione del 19 dicembre 1944 un convoglio delle F.T.V. venne mitragliato a Ponte di Mossano.

Casa cantoniera al km 53+291 nei pressi di Ponte di Mossano. La linea è in ascesa per affrontare il triplice cavalcavia sulla F.T.V., sulla strada della "Rivierea Berica" e sul canale "Bisatto".
Sempre la casa cantoniera al km 53+291 ma vista dal lato opposto e passaggio a livello in via Ore al km 53+303. Qui la linea delle F.T.V. comincia ad allontanarsi dall'Ostiglia per dirigersi verso il piccolo fabbricato della stazione F.T.V. di Ponte di Mossano (si veda la foto successiva).
Stazione F.T.V. di Ponte di Mossano. La F.T.V. è in discesa per poi curvare a sinistra e passare sotto al cavalcavia della linea Ostiglia F.S.

La linea dell'Ostiglia scavalca la F.T.V. Il tracciato della F.T.V. fra Ponte di Mossano e Ponte di Barbarano era in sede promiscua con la strada "Riviera Berica". Negli anni '60 la F.T.V. fu fatta correre in sede propria accanto all'Ostiglia rendendo necessaria la costruzione di questo sottovia in cemento.
Sottovia obliquo a travata metallica di luce m 8 al km 53+724 sulla strada "Riviera Berica".
Ponte obliquo a travata metallica di luce retta m 15 al km 54+023 sul canale "Bisatto".

Casa cantoniera al km 54+156 in prossimità del ponte sul "Bisatto". Notare lo stile di costruzione postbellico.
Pochi metri più avanti della casa cantoniera proseguono in direzione di Grisignano troviamo per un breve tratto massicciata e traversine.
Nello stesso punto la linea attraversa un fossato con ponticello ad arco di luce m 0,80 al km 54+411.

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