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Negli ultimi anni di guerra gli aerei dell'aviazione USA erano soliti "visitare" con una certa frequenza la linea ferroviaria ed il 12 febbraio 1945 toccò anche a Sossano, con l'incursione nella zona di via Ceresana e il 2 marzo con quella della stazione ferroviaria. L'attacco ad opera di una pattuglia dei soliti P-47 del 57° Gruppo produsse però solo danni ai binari. Poco più di un mese prima, il 22 gennaio 1945, era stata mitragliata l'area ferroviaria di Orgiano come riportato dalla stampa locale. L'incursione si ripeté l'8 e il 12 febbraio, in frazione Pilastro dove ci furono 2 feriti. Un bombardamento effettuato da 4 P-47 del 79° Gruppo, coinvolse nuovamente Sossano il 25 aprile 1945, ma questa volta l'obiettivo fu un ponte stradale.
Casa cantoniera al km 44+684 e passaggio a livello al km 44+705, in via Cà Berta a Sossano. Nei pressi del PL vi era una garitta di servizio per il casellante (progressiva 44+701); le barriere erano di tipo a cancelli in ferro manovrate sul posto. Nei pressi della garitta vi era un arganello per il comando a distanza del PL precedente in via Campanella, al km 44+210, dotato di sbarre elevatoie comandate a distanza.
Casa cantoniera al km 46+194 e passaggio a livello al km 46+215, dotato di sbarre elevatoie comandate dalla vicina stazione di Sossano. Questo PL era protetto dal segnale di protezione di Sossano (lato Ostiglia). Pochi metri più avanti vi era la punta dello scambio estremo della stazione.
 
La stazione di Sossano - km 46+592torna

Foto storica - Cartolina collezione di Alberto Cogo

La stazione ferroviaria di Sossano nei primi anni di attività dopo l'apertura del tronco Cologna Veneta - Grisignano di Zocco (8 Luglio 1928). Si possono notare i caratteristici lampioni in ferro adottati per le stazioni intermedie dell'Ostiglia. Vicino alla porta dell'ufficio movimento (1a a sinistra sulla facciata della stazione) si notano due persone: quella a destra non lascia dubbi visto che porta la divisa e il cappello delle Ferrovie dello Stato, si tratta dell'assuntore della stazione; all'estrema destra della foto una persona distinta sul marciapiede del 2° binario. Sul binario tronco, sotto la tettoia del magazzino merci, sosta un carro cisterna. La foto, ad un esame più approfondito, rivela un altro importante dettaglio riguardo alla tecnica ferroviaria della linea. Poco più a sinistra della persona che parla con l'assuntore si notano quattro leve con contrappesi: si tratta di leve per il comando a distanza delle barriere di due diversi passaggi a livello (lato Ostiglia), con trasmissione a filo singolo tipo Rizzi (vedi scheda tecnica); sostituite negli anni successivi con gli arganelli e manovra a doppio filo.

La stazione di Sossano venne costruita nello stile tipico delle stazioni secondarie dell'Ostiglia, con fabbricato viaggiatori a quattro assi (prospetto lato ferrovia) e magazzino merci di tipo corto ad un asse (sempre riferito al prospetto lato ferrovia). I fabbricati della stazione sono collocati a sinistra linea (rispetto alla progressiva chilometrica); il magazzino e lo scalo merci sono lato Treviso rispetto al fabbricato viaggiatori. Il fascio dello scalo era costituito da due binari di circolazione, compresi fra le punte degli scambi estremi situati alle progressive km 46+228 e 47+020; il 1° binario dal fabbricato viaggiatori era su ramo deviato e aveva una capacità di ricevimento di 144 assi, il 2° binario era quello di corretto tracciato. Lato Treviso altri due binari dedicati alle merci si diramavano dal 1° binario di circolazione e terminavano con dei paracarri all'altezza del magazzino merci: uno si accostava lateralmente al piano caricatore e passava sotto lo spiovente del tetto del magazzino, per lo scarico/carico laterale delle merci dai carri; l'altro, dal lato opposto del piano caricatore nel piazzale merci, era utilizzato per lo scarico/carico diretto dai carri. Il binario di accosto laterale era dotato, all'altezza della testa del piano caricatore, di una sagoma limite di carico in ferro. Sul medesimo binario, ma verso l'estremità opposta dello scalo, dopo la confluenza dei due binari merci, era installata una pesa a ponte da 40 tonnellate, che distava 260 metri dall'asse del fabbricato viaggiatori. Dopo la pesa il binario proseguiva ancora, poco oltre lo scambio estremo lato Treviso, dove terminava con un paracarri. Oltre che da binario di ricovero esso fungeva anche da asta di manovra per le movimentazioni nei due binari dello scalo. Negli anni '30 inoltre, come in diverse stazioni lungo la linea, venne installata nello scalo, in prossimità della testa del piano caricatore, una gru manuale da 6 tonnellate, rimossa nel dopoguerra.
La stazione era dotata di segnalamento di protezione ad ala di 1a categoria alle progressive km 46+080 e 47+168 e relativi segnali di avviso alle progressive km 45+346 e 47+754. I segnali erano dotati di manovra e illuminazione elettrica, comandati a distanza dall'ufficio movimento della stazione. L'assuntoria di Sossano aveva inoltre in custodia ben tre passaggi a livello manovrati a distanza: due lato Ostiglia, alle progressive km 45+714 e km 46+215, quest'ultimo protetto dal segnale di protezione lato Ostiglia, e l'altro PL lato Treviso, alla progressiva 47+463.

Foto storiche - Collezione di Alberto Cogo di Sossano
Probabile partenza di mondine dalla stazione di Sossano verso le risaie della pianura padana. Una necessità per il mondo femminile di quel periodo è testimoniata anche dal cinema nel film "Riso amaro".
Passeggeri alla stazione di Sossano. Probabilmente anni '50.
Il raccolto di barbabietole di Sossano e Orgiano veniva inviato allo zuccherificio di Cologna Veneta attraverso la ferrovia. La produzione di barbabietole costituiva una parte importante dell'economia locale. Dietro il mucchio di barbabietole si intravvede un carro merci FS quasi completamente carico.
Treno passeggeri straordinario in sosta alla stazione di Sossano per il pellegrinaggio. Il fumo della macchina a vapore in testa al treno non lascia dubbi sulla direzione del treno verso sud-ovest (direzione Ostiglia). Le carrozze sono del tipo FS "Serie 30000" in livrea castano isabella. Sulla cassa della carrozza a destra si vede a metà il numero 3 che identifica la 3a classe.

Come si presentava la stazione negli anni '80, ancora ricca di diversi particolari: dai caratteristici lampioni in ferro originali, al binario di accosto laterale del magazzino merci, completo di paraurti e sagoma limite di carico alla fine del piano caricatore. In corrispondenza della porta dell'ufficio movimento, i tre arganelli di comando a distanza dei PL in consegna alla stazione di Sossano, alle progressive km 45+714 e km 46+215 (lato Ostiglia) e km 47+463 (lato Treviso). Foto di Alberto Cogo.
Stazione di Sossano allo stato attuale. Piazzale esterno.
Gabinetti e casotti deposito e attrezzi (lato binari).
Facciata lato binari.
L'abbaino sul tetto, uno dei pochi rimasti sulle stazioni dell'Ostiglia.
Oltre al vecchio lampione ed agli isolatori di ceramica per i cavi della linea telefonica, all'uscita del locale riservato all'assuntore sono tuttora presenti i tre arganelli di comando a distanza di due passaggi a livello. Nell'intonaco del muro è rimasto lo "stampo" delle suonerie dette "Leopolder". La campanelle suonavano quando il segnale di protezione ad ala era disposto a "via libera" per l'ingresso dei treni in stazione. Quella a sinistra suonava per gli arrivi da Ostiglia e quella a destra da Grisignano.
Un arganello riporta una targhetta con la fabbrica e l'anno di costruzione: P.Montini Padernello Treviso 1934-XII (anno epoca fascista), un altro riporta impresso direttamente sulla fusione in ghisa della cassa FS II 1934 anno XII Officine Meccaniche Fonderie Tovaglieri & C. Busto.
 
L'interno dell'Ufficio Movimento
 
All'interno dell'ufficio movimento della stazione di Sossano è ancora presente il vecchio quadro elettrico di illuminazione delle lampadine dei segnali ad ala di protezione e avviso. Le pareti dell'ufficio non sono mai state riverniciate dopo la chiusura della stazione e si possono ancora osservare nell'intonaco le sagome dei vari apparecchi del posto di comando dell'assuntore. Subito sotto il quadro elettrico di illuminazione dei segnali vi era un altro quadretto con le suonerie di controllo delle lampade (dei segnali), dette anche "clacson", che si attivavano in caso di bruciatura di una lampada (vedi scheda tecnica).
Sotto di questo e fino al pavimento era installato il banchetto di comando per la manovra elettrica dei segnali ad ala: esso aveva due commutatori rotativi (uno per ciascuna provenienza da Ostiglia o da Treviso) che azionati disponevano il relativo segnale di protezione e di avviso a via libera. Se il segnale di protezione proteggeva anche un passaggio a livello (proprio come nel caso di Sossano), per la disposizione a via libera occorreva anche inserire nel banchetto la relativa chiave estratta dall'arganello di manovra del PL solo dopo la chiusura delle barriere.
Sulla parete a destra, nel riquadro più grande, vi era il telefono selettivo per le comunicazioni con il Dirigente Unico di Legnago. Un ripiano di legno permetteva di scrivere sui moduli di servizio i "fonogrammi" di "giunto treno" o di "nulla osta" scambiati con il Dirigente Unico, che autorizzava all'Assuntore tutte le operazioni di circolazione dei treni.(vedi scheda tecnica).
A sinistra del telefono, vi era la serratura centrale con tutte le chiavi dei fermascambi dei deviatoi di linea, interessati dalla circolazione dei treni. Le chiavi potevano essere liberate solo dopo aver inserito nella serratura centrale la chiave di comando custodita in cassaforte, previa autorizzazione con fonogramma dal Dirigente Unico.
In dettaglio il quadro elettrico di illuminazione dei segnali. Il pannello è in marmo.
Uno degli incarichi dell'assuntore era l'accensione delle lampade dei segnali al tramonto e lo spegnimento all'alba (secondo gli orari prescritti), oppure anche di giorno in caso di scarsa visibilità. La leva centrale più grande, manovrata verso l'alto accendeva tutte le lampade dei quattro segnali (2 di protezione e 2 di avviso). Assieme alle lampade dei segnali si accendeva anche una lampadina sul quadro, posta in alto sopra la leva centrale, indicando l'attivazione dell'impianto e la presenza della tensione elettrica. A lato della lampadina 4 valvole fusibili in ceramica proteggevano i circuiti delle lampade normali e di riserva dei segnali. Ciascun fanale dei segnali ad ala infatti aveva due lampadine: una normale e una di riserva, in modo da assicurare sempre l'illuminazione in caso di bruciatura di una lampada. I circuiti delle lampade erano per tanto sdoppiati. Per ciascuna provenienza e gruppo di due segnali (avviso e 1a categoria) vi era un circuito detto "normale", con le lampade "normali" dei due segnali di avviso e protezione collegate in parallelo, e un altro detto di "riserva", con altre due lampade dei segnali in parallelo di "riserva"; in serie ai circuiti delle lampade erano collegati gli avvolgimenti di controllo delle suonerie clacson, che si attivavano in caso di bruciatura di una o più lampade o anche in caso di bruciatura di una valvola fusibile. I commutatori centrali (a fianco alla leva di accensione centrale) servivano per azionare le lampade di riserva in caso di bruciatura di una di quelle sul circuito normale (a sinistra il commutatore di riserva per i segnali lato Treviso e a destra il commutatore di riserva per i segnali lato Ostiglia). Quando veniva commutato il circuito su "riserva" la suoneria clacson si tacitava poichè veniva ripristinata l'illuminazione; a meno che anche una delle lampade di riserva non fosse anch'essa guasta. Per questo l'assuntore doveva effettuare giornalmente, secondo i regolamenti, una accensione di prova delle lampade e una commutazione su "riserva", per verificare sempre l'efficenza di tutte le lampade sei segnali.
Sotto i commutatori normale/riserva ci sono altri due commutatori, sempre uno per ciascuna provenienza, che servivano ad escludere e tacitare le due suonerie clacson in caso di prolungata attivazione per guasto o bruciatura anche delle lampade di riserva.

Scalo di Sossano in direzione di Ostiglia. Sulla destra il magazzino merci e il piano caricatore, nascosto dai cassoni metallici dell'ecocentro comunale. Sullo sfondo lungo la linea la casa cantoniera al km 46+194. Il passaggio a livello era manovrato a distanza dalla stazione.
Vista panoramica del piazzale piazzale merci in direzione di Ostiglia. Il terrapieno da dove è stata scattata la foto non è di pertinenza alla ferrovia, bensì al canale idrico adiacente. La linea in questo punto non risulta in rialzo ma a "raso" campagna.
La stazione di Sossano con i colli Euganei sullo sfondo.
Proseguendo in direzione di Treviso verso la fine dello scalo di Sossano troviamo ancora in sito il casotto in cemento della pesa a ponte da 40 tonnellate, installata sulla prosecuzione del binario del magazzino merci. Purtroppo i meccanismi interni della stadera sono stati completamente rimossi.
Al km 47+087, alcuni metri oltre lo scambio estremo della stazione proseguendo in direzione di Treviso, c'era un passaggio a livello privato su una strada campestre, dotato di sbarre di tipo girevole. La colonnina che sosteneva la sbarra girevole, costruita con una sezione di rotaia a doppio fungo come gli altri PL privati dell'Ostiglia, non si trova più nel punto esatto, ma spostata di alcune decine di metri oltre al passaggio a livello; probabilmente spostata durante i lavori di costruzione del LEB, oppure riutilizzata da qualcuno per chiudere un altro passaggio. Una curiosità degna di nota riguarda la particolare collocazione di questo PL privato che ricadeva fra la punta dello scambio estremo e il segnale di protezione lato Treviso della stazione di Sossano. Osservando altri casi simili, la vicinanza del PL alla stazione, avrebbe comportato senz'altro un comando a distanza delle barriere, anche se si trattava di un PL privato, oltre ad essere anche protetto dal segnale di protezione. Invece la manovra a distanza era riservata solo al PL successivo, al km 47+463 in località Quargente, posto su strada comunale e dotato di casa cantoniera. Non si capisce quindi come mai il PL più distante, dotato di casa cantoniera e quindi presenziato, era comandato a distanza dalla stazione, mentre il PL privato, molto più vicino allo scalo e compreso fra il segnale di protezione e la stazione, fosse incustodito. Chiaramente il PL su strada comunale aveva una maggiore importanza ma avrebbero potuto essere entrambi comandati a distanza, come ad esempio per il caso dei passaggi a livello alle progressive km 46+215 e km 45+714, sempre comandati della stazione di Sossano ma collocati verso il lato Ostiglia.
Casa cantoniera in località Quargente al km 47+498 e passaggio a livello al km 47+463, dotato di sbarre elevatoie comandate a distanza dalla stazione di Sossano.
Casa cantoniera al km 48+688 e passaggio a livello al km 48+708 in località Belvedere lungo la strada Ponte di Barbarano-Sossano.
Casa cantoniera al km 49+609 e passaggio a livello al km 49+585 in via Poigo nei pressi di Ponte di Barbarano.
Casa cantoniera al km 50+364.

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