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CASE CANTONIERE

Tutti gli edifici abitativi, come stazioni e case cantoniere, sono costruiti con la tecnica antisismica dell'epoca che prevedeva fondazioni ben consolidate nel terreno. Abbiamo raccolto la testimonianza dell'attuale proprietaria di una casa cantoniera, il cui padre, che aveva assistito alla costruzione della linea, ricordava che per la costruzione del fabbricato, lo scavo per le fondamenta era tanto profondo quanto l’altezza dell'alzato. Testimonianze simili ricordano l'inusitata profondità degli scavi eseguiti per la costruzione del ponte sul fiume Bacchiglione.

Altra cosa che si nota ripercorrendo il tracciato della linea, è il numero (forse eccessivo) delle case cantoniere poste ad una distanza media di un chilometro una dall'altra. La maggior parte di esse risulta collocata in corrispondenza di un passaggio a livello con funzione di casello o anche di fermata. Altre sono completamente isolate nel mezzo della campagna coltivata, prive addirittura di una strada di comunicazione che ora possa raggiungerle. Non vi è dubbio che con un numero così elevato di addetti fissi impiegati nella ferrovia, i cosiddetti cantonieri o casellanti, che quasi si vedevano tra di loro, la linea poteva essere costantemente controllata e tenuta in perfetta efficienza. Con ogni probabilità la linea fu costruita senza lesinare troppo sulle spese, preferendo sicurezza e affidabilità, proprio in virtù del piano strategico concepito in ambiente militare da dove, all'occorrenza, non sarebbe stato particolarmente complicato impartire l'ordine di posare il secondo binario.

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Le case cantoniere che troviamo lungo la linea in origine erano tutte identiche. Esse erano costruite con lo stile tipico della casa cantoniera FS degli anni ’20 del secolo scorso, che si può osservare anche oggi lungo molte altre linee ferroviarie ancora in esercizio (per esempio Vicenza-Treviso). Il suo rialzato è a due piani: piano terra, a livello di campagna, e primo piano. Il fabbricato a pianta rettangolare è diviso in due metà uguali nel senso della lunghezza, corrispondenti ad altrettanti appartamenti di abitazione in cui vivevano i "cantonieri" con le proprie famiglie. Nei lati lunghi, paralleli alla linea, sono aperte le finestre: 4 (due per piano) nella facciata del lato binari, 8 (quattro per piano) in quella rivolta verso la campagna. Due di queste ultime, quelle centrali (una per abitazione), servivano a dare luce alle scale che portavano al piano superiore. I lati corti presentano facciate perfettamente speculari, ognuna con terrazzino rientrato e porta d'accesso da una parte e finestra dall'altra al primo piano, porta d'ingresso e finestra al piano terra. La porta d'ingresso dei due alloggi era sempre lato binari in entrambi i lati. Nei muri esterni che hanno perso l’intonaco si possono notare i corsi regolari della pietra da taglio alternata a mattoni di cotto, tecnica questa impiegata per la costruzione di tutti gli altri fabbricati (stazioni, magazzini merci). Questo conferisce agli edifici robustezza ed elasticità al tempo stesso. Il tetto, aggettante solo nel lato corto rivolto verso nord, è di tegole tradizionali con travi di legno.

04205301 L'indicazione della progressiva chilometrica della casa cantoniera era posta sempre sulle facciate rivolte verso i treni. Sopra la progressiva e sulla parete lato binari venne inoltre verniciata la lettera T, indicante la presenza del telefono quando la linea, a partire dagli anni '50, venne dotata di Blocco Telefonico.
Ogni casa è provvista di un modesto appezzamento di terreno, usato come orto o giardino, e di una casetta in cemento ad uso di forno per cuocere il pane. In prossimità di alcune case cantoniere, inoltre, la linea era provvista di garritte in cemento prefabbricato per il deposito di attrezzi e petardi.
05415300 In conseguenza dei bombardamenti aerei subiti sul finire del secondo conflitto mondiale, andarono distrutte, nel tratto meridionale della linea (Ostiglia - Grisignano di Zocco), tre case cantoniere: quella al Km 20+355 in località bivio Adige a Porto di Legnago, quella al Km 51+404 vicino alla stazione di Barbarano-Villaga, infine quella al Km 54+156 in località Mossano. I tre fabbricati vennero rifatti subito dopo la guerra con uno stile diverso dall'originale, particolarmente squadrato, che ricorda le tipiche costruzioni di epoca fascista.

Le case cantoniere, oltre che caselli per passaggi a livello, potevano fungere da piccole stazioni per le fermate. In orario di servizio troviamo delle fermate costituite da semplici caselli. Queste fermate sono: S. Sebastiano, Nanto, Colzè.