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Casa cantoniera al km 87+729 nei pressi della stazione di Camposampiero.
Il binario per Ostiglia arriva ancora quasi fino al casello e termina con questo paracarri.

Nei pressi del casello il tracciato della linea piega a destra in direzione di Ostiglia.
Il cavalcavia stradale poco prima della stazione di Camposampiero, costruito negli anni 30' con i lavori di ammodernamento e ampliamento della stazione per l'innesto della nuova linea Ostiglia - Treviso. Oggi chiuso per la costruzione di un nuovo cavalcavia e l'ennesima tangenziale che taglia il tracciato dell'Ostiglia.

Foto d'epoca.
Foto a sinistra, scattata qualche anno fa dal cavalcavia della stazione. Casa cantoniera al km 87+729 e linea che piega a destra verso Ostiglia. Foto a destra scattata dalla parte opposta dello stesso cavalcavia ma in epoca diversa. A sinistra si scorgono alcuni vecchi vagoni accantonati sullo scalo merci dei binari dell'Ostiglia. A destra il fascio di binari della stazione di Camposampiero.
Il binario dell'Ostiglia-Treviso verso il cavalcavia in direzione Ostiglia.
Lo stesso binario verso lo scalo della stazione.
Il binario si innesta al fascio dello scalo di Camposampiero con uno scambio inglese, ampliato negli anni '30 per l'innesto della nuova linea ferroviaria.
 
Stazione di Camposampiero. Km 88+426torna
La stazione di Camposampiero fu costruita negli anni '70 dell'800 con i lavori di realizzazione della ferrovia Padova - Bassano, inaugurata il 1° Ottobre del 1877. La costruzione e la gestione venne affidata alla S.V. (Società Veneta). Nel 1882 la gestione passo alla SFM (Società Italiana per le Strade Ferrate Meridionali) e nel 1896, al termine della concessione, ritornò alla Società Veneta che esercitò fino al 1906, quando la linea entrò a far parte delle Ferrovie dello Stato.
Il 21 Luglio 1886 venne costruita dalla Società Veneta un'altra linea ferroviaria, che diramandosi dalla Padova - Bassano a Camposampiero, proseguiva per Montebelluna; qui si allacciava alla linea per Calalzo anch'essa in fase di costruzione. La stazione di Camposampiero quindi divenne una stazione di bivio per le relazioni Padova - Cittadella - Castelfranco.
A sinistra una bellissima immagine storica dei tempi andati alla vecchia stazione di Camposampiero. La locomotiva in primo piano è marchiata F.S. ed il numero di serie è quasi sicuramente il 1581. Nove di queste locomotive, inserite nel gruppo F.S. 158 con i numeri da 1 a 9, provenivano dalla ex Società Veneta ed erano marchiate in origine da SV1 fino a SV9. Uscite nel 1876 dalle officine del costruttore Emil Kessler, queste locomotive, rilevate dalle F.S. nel 1906, prestarono servizio nelle linee secondarie del Veneto. La foto risale dunque intorno agli anni '10 del 1900.
Negli anni '30 del '900 iniziarono i lavori di costruzione della nuova ferrovia Ostiglia - Treviso, nel tratto che interessava la stazione di Camposampiero. L'Ostiglia si allacciava alla stazione a sud-ovest lato Padova e usciva a nord-est lato Castelfranco, proseguendo in direzione di Treviso. La piccola stazione ottocentesca non era più in grado di soddisfare le accresciute esigenze di traffico di ben tre linee ferroviarie. Per ospitare i nuovi binari dell'Ostiglia lo scalo venne ampliato verso ovest e un nuovo fabbricato viaggiatori venne costruito pochi metri più a sud in direzione di Padova. La nuova stazione assomoglia molto nello stile architettonico a quella di Grisignano di Zocco, anch'essa ricostruita negli anni '30 per le medesime motivazioni di ampliamento. Tuttavia a Camposampiero il vecchio fabbricato viaggiatori originale non fu abbattuto e si è conservato in ottime condizioni fino ai giorni nostri.
Stazione di Camposampiero, al km 88+426 (progressiva riferita alla linea Ostiglia-Treviso). Il nuovo fabbricato viaggiatori della stazione costruito negli anni '30 con i lavori di ampliamento dello scalo per l'innesto della ferrovia Ostiglia - Treviso. Facciata lato piazzale esterno e targa di pietra nella facciata laterale, scolpita con i tre simboli del fascio.
Il prospetto del fabbricato lato piazzale esterno.
Il fabbricato ripreso dallo scalo merci.
Il magazzino merci ripreso dal cancello di entrata dell'ampia area dello scalo, oggi chiuso al servizio merci per le scellerate scelte di trasporto delle ferrovie italiane e politiche del nostro paese. La struttura si mantiene come bar locale pubblico. Sulla destra ancora presente il rifornitore idrico, utilizzato ai tempi della trazione a vapore.
Prospetto laterale del fabbricato viaggiatori lato Treviso - Castelfranco e targa di pietra con i tre fasci littori.
La stessa identica tipologia di lettere metalliche tipiche di tutte le stazioni dell'Ostiglia da Grisignano di Zocco a Treviso testimonia la costruzione della nuova stazione di Camposampiero nello stesso periodo storico.
Il bagno esterno identico a quello della stazione di Grisignano di Zocco, ripreso verso la stazione e dal lato opposto. Nella seconda foto sulla destra il fabbricato della vecchia stazione ottocentesca di Camposampiero.
Il fabbricato ripreso dal marciapiede del 1° binario in direzione di Castelfranco.
Il vecchio fabbricato della stazione di Camposampiero, in direzione Treviso - Castelfranco.
Locomotiva da manovra FS Gruppo 835 numero 234 monumentata presso la stazione di Camposampiero.
Alla fine del viale della stazione una palazzina alloggi a 4 piani per il personale FS costruita negli anni '30, sempre in concomitanza con i lavori di ammodernamento della stazione per la nuova linea militare Ostiglia - Treviso.
Lasciata la stazione di Camposampiero la linea prosegue con una curva a destra in direzione di Treviso e attraversa il ponte sull'antico alveo del Muson (il Muson Vecchio che in epoca romana divideva i municipi di Altino e Padova) di 6 m di luce al km 89+647. Il rilevato ferroviario prosegue in curva e in salita per superare il fiume Musone dei Sassi, che solca la campagna poche centinaia di metri più avanti. Questo bellissimo manufatto, quasi identico a quello che abbiamo incontrato sul Piovego, rivela l'estrema cura con cui furono edificate le opere in muratura a tecnica mista in laterizio e pietra da taglio i cui conci ben squadrati sono perfettamente combacianti. La chiave di volta del ponte è costituita da una pietra da taglio scolpita con il tipico fascio littorio che negli anni del "ventennio" ornava, tra l'altro, le mitiche locomotive elettriche E626, da poco radiate dopo una gloriosa carriera durata oltre 70 anni.
 
Ponte sul canale Muson dei Sassi. Km 90,156,37 torna
Al km 90+156 la linea valicava il canale Muson dei Sassi con un ponte obliquo in ferro di luce retta di 21,87 m. Il ponte è stato distrutto durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale. La travata era sicuramente di tipo a pareti laterali portanti con correnti paralleli e traliccio a maglie quadrate con barre diagonali a croce di S.Andrea. L'immagine è ripresa in direzione nord, la spalla a destra e quella in direzione di Treviso.
Il sito del ponte sul Muson in direzione sud.
In primo piano la sede dell'apparecchio di appoggio sinistro lato Ostiglia della travata metallica. Nell'altra sponda del fiume la spalla lato Treviso.
La spalla lato Treviso, interamente costruita con conci rettangolari di pietra grigia. I cantonali delle murature sono in pietra più chiara.
Il ponte sul Muson era provvisto, lato Camposampiero, di un sottovia laterale, anch'esso distrutto durante la guerra. Rimane ancora il piedritto in pietra con i muri d'ala.
Poco più avanti al km 90+264 il sottovia obliquo in ferro di luce retta di 9 m sulla strada Padova-Castelfranco. La travata, rimossa non molti anni fa, per le esigenze prioritarie del trasporto su gomma, era di tipo a travi gemelle.
Sottovia in pietra con arco a tutto sesto in mattoni di luce m. 3,00 al km 90+713, su una stradina locale nei pressi di Loreggia.
Linea verso Camposampiero (in direzione di Ostiglia) in corrispondenza del sottovia della foto precedente.
Passaggio a livello privato al km 91+210 nei pressi di Loreggia. Le sbarre erano di tipo girevole.
Ponte in pietra con arco in mattoni a sesto ribassato di luce m. 6 al km 91+305, sul Rio Rustega nei pressi di Loreggia.
Passaggio a livello privato al km 91+453, pochi metri prima della stazione di Loreggia.
 
Fermata di Loreggia. Km 91+610,71torna
Pochi chilometri dopo Camposampiero la ferrovia Ostiglia-Treviso serviva il centro abitato di Loreggia con un apposita stazione. Più correttamente si trattava di una fermata, in quanto priva di scambi e segnali di protezione. Tuttavia la fermata era preavvisata da apposite tabelle in cemento armato, collocate in entrambe le provenienze alle progressive km 90+053 e 93+239, recanti il nome della fermata "LOREGGIA". Il fabbricato viaggiatori era identico a quello della stazione di Campodoro.
Fabbricato lato linea ferroviaria.
Le tre porte di accesso dal lato del marciapiede del binario. Partendo da sinistra: l'ufficio del "Capo Fermata", quella centrale la "Sala di Attesa" per i viaggiatori e quella destra il "Magazzino". Da notare le particolari scritte realizzate con delle lettere metalliche e un carettere tipico dello stile del regime degli anni '40.
Sempre dalla facciata lato ferrovia la finestra del 1° piano.
Il fabbricato visto in direzione di Treviso, ancora presenziato da simpatici ospiti.. Sullo sfondo la tangenziale di Camposampiero taglia il tracciato dell'Ostiglia e rovina il paesaggio e i terreni della campagna Veneta.
In dettaglio la mensola degli isolatori in ceramica delle linee elettriche.
Il lampione ancora integro nella facciata lato campagna.
Il grazioso fabbricato lato campagna.
La fine del marciapiede della fermata di Loreggia. Foto 09161012 in direzione di Treviso e foto 09161013 in direzione di Ostiglia. Gli ultimi ricordi della linea prima dell'asfaltatura per la realizzazione della pista ciclabile.


Casa cantoniera al km 91+861 e passaggio a livello al km 91+838 nei pressi di Loreggia. Anche qui la strada prende il nome dalla ferrovia. La campestre termina in aperta campagna ma un tempo faceva parte come limite secondario della suddivisione agraria (centuriazione) degli antichi municipi romani.

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