Ronchi di Piombino logo di Google

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Poco prima della stazione di Ronchi di Piombino la linea superava il fiume Marzenego attraverso un ponte in ferro a travi gemelle di luce metri 7 (ora rimosso) al km 93+638. La spalla lato Treviso è ancora presente, quella lato Ostiglia rimossa. Il Marzenego, uno dei numerosi corsi d'acqua di resorgiva, scorre lentamente verso Mestre.
Casa cantoniera al km 93+762 e passaggio a livello al km 93+749 in via Ronchi poco prima della stazione di Ronchi di Piombino.
 
Stazione di Ronchi di Piombino. Km 94+768,00 torna

In località "Ronchi", nei pressi di Piombino Dese (PD), venne costruita la stazione alla progressiva km 94+768. Il fabbricato viaggiatori era nello stile comune a tutte le stazioni secondarie dell'Ostiglia con fabbricato viaggiatori a 4 assi sul prospetto lato binari e 3 assi sul prospetto laterale. La stazione era dotata di scalo merci con magazzino di tipo lungo a 2 assi sul prospetto lato binari. La stazione e il magazzino dello scalo erano a sinistra linea in direzione Treviso; lo scalo era lato Ostiglia rispetto al fabbricato viaggiatori. I binari di circolazione erano tre: il 2° dal fabbricato viaggiatori era quello di corretto tracciato della linea e il 1° e il 3° quelli di ricevimento in deviata. La punta degli scambi estremi era alle progressive 94+415 e 95+037. Al 1° binario era allacciato, con due comunicazioni destra e sinistra, il binario tronco di accosto al piano caricatore del magazzino. Su questo binario erano installate: una sagoma limite di carico, in corrispondenza della testa del piano caricatore, e una pesa a ponte da 40 tonnellate posta verso gli scambi di uscita dello scalo in direzione di Ostiglia. Sempre da questo binario si diramavano inoltre: un binario tronco per lo scarico/carico diretto e uno terminante sulla testa del piano caricatore per lo scarico/carico in testa. La stazione era dotata, in entrambe le provenienze, di segnali ad ala di protezione di 1a categoria e avviso, con manovra e illuminazione elettrica comandati a distanza da apposite apparecchiature installate presso l'ufficio movimento della stazione. Le progressive di installazione dei segnali erano al km 94+238 - 95+228 per quelli di 1a categoria e km 93+239 - 96+428 per quelli di avviso. La strada di accesso alla stazione, la cui costruzione rientrava negli obblighi contrattuali dell'amministrazione comunale, non venne mai realizzata.

A partire dalla fine del '44 e fino ad Aprile del '45, anche la stazione di Ronchi di Piombino, come quelle di Piazzola e Arsego, furono oggetto di numerose incursioni aeree americane, quasi sicuramente da parte di caccia, vista la mancanza di dati relativi ai bombardamenti (che venivano invece sempre programmati dettagliatamente per i bombardieri medi e pesanti). Le preziose testimonianze degli anziani del posto ricordano che, dopo l'8 Settembre del '43, alla stazione di Ronchi i treni passeggeri non circolarono più, ma transitarono solo convogli merci provenienti dal sud e diretti a nord-est. Fra le finestrelle dei carri merci si poteva osservare qualche volta che erano carichi di bestiame. Oltre a questi purtroppo anche diverse tradotte di carri merci carichi di deportati e prigionieri di guerra, destinati sempre a nord-est verso chissà quale triste destinazione. Man mano che i mitragliamenti e i bombardamenti sulla linea si intensificarono era sempre più rischioso per i tedeschi mettere in circolazione un treno di giorno. Per evitare gli attacchi degli alleati i treni venivano ricoverati sullo scalo e nascosti con della vegetazione; con le giornate di cielo coperto o di notte i convogli riprendevano il loro viaggio. Alcuni treni erano dotati, sempre secondo le testimonianze, di mitragliatrice contraerea tedesca. Durante le soste dei convogli, si è verificato più di qualche volta che qualche spia avvertisse gli alleati; dopo poco tempo l'aviazione sopraggiungeva e attaccava con mitragliamenti e bombardamenti. Negli ultimi mesi del '44 e nel '45 fino alla fine della guerra le forze alleate concentrarono i bombardamenti sugli obiettivi secondari rimasti ancora attivi per interrompere la ritirata dei tedeschi. Sul rilevato dell'Ostiglia, nell'area della stazione di Ronchi di Piombino, secondo le testimonianze vennero sganciate 32 bombe; si contano ancora oggi a decine i crateri lasciati. Alcune di esse centrarono sicuramente il magazzino merci che crollò completamente, eccetto un muro laterale. Gravissimi i danni anche al fabbricato viaggiatori, soprattutto dal lato verso il magazzino, con il crollò totale del tetto e della soletta del primo piano. Centrato in pieno anche il bagno esterno (sicuramente nel tentativo di colpire il fabbricato viaggiatori), di cui rimane solo qualche pietra dentro un grosso cratere, la linea e i binari divelti. Al termine della guerra la stazione di Ronchi di Piombino era devastata e messa definitivamente fuori uso, dopo neanche 5 anni dalla sua inaugurazione.

 

Foto storica
La stazione di Ronchi di Piombino al km 94+768 nel giorno di inaugurazione dell'ultimo tratto di linea il 29 ottobre 1941. La piccola folla di prammatica e l'immancabile scolaresca attendono con impazienza e forse qualche timore l'avvicinamento del treno sbuffante. Giornata memorabile per quelle comunità rurali della pianura veneta.
Il fabbricato viaggiatori della stazione di Ronchi di Piombino come si presenta ai nostri giorni, a testimonianza degli eventi bellici subiti nella seconda guerra mondiale. Facciata lato binari.
La stazione e la linea in direzione di Treviso.
La stazione e la linea in direzione di Ostiglia. A destra un grosso cratere di una bomba che colpì in pieno il piccolo fabbricato del bagno esterno, di cui rimane solo qualche pietra e un pezzo dell'architrave della porta dentro la buca.
La porta di accesso all'ufficio "bagagli e merci".
 
L'interno della stazione
 
L'atrio della stazione entrando dal piazzale esterno lato campagna.
Nell'ufficio movimento si vede il cielo.. Il tetto è crollato completamente e anche la soletta del 2° piano. Quella del primo presenta numerosi squarci e risiste appena in corrispondenza dei ferri di armatura. Si noti il colore giallo ocra dell'intonaco e le cornici di abbellimento nelle pareti della stanza.
Ufficio movimento, il posto di comando della stazione. Porta di uscita lato binari. A sinistra si notano le tracce di dove era installato il quadro elettrico di illuminazione della stazione.
A destra della porta vi erano i quadri elettrici di illuminazione dei segnali di protezione e avviso e in più in basso il banchetto per la manovra elettrica. Sulla parete a destra, vicino all'angolo del muro, la serratura centrale per le chiavi degli scambi e per la chiave di comando. Ancora più a destra (quasi fuori dalla foto) vi era il banchetto di legno con il telefono con il dirigente unico.
I locali riservati al pubblico presentano le pareti dipinte di rosa, sempre con delle cornici decorative di contorno.
Ciò che resta delle scale di accesso al 2° piano.
Del magazzino merci resta solo un pezzo della parete laterale lato binario tronco di accosto al piano caricatore.
Il piano caricatore del magazzino merci costruito in pietra. Dietro l'edera i resti della parete laterale del magazzino.
Pochi metri più avanti un altro cratere lasciato da una bomba che colpì il marciapiede del 1° binario. Dietro il piano caricatore del magazzino merci.
La testa del piano caricatore nello scalo merci dove terminava il binario tronco per il carico/scarico in testa. Si notato le due sedi per i blocchi di legno rettangolari che fungevano da paraurti per i respingenti dei carri ferroviari.
La massicciata del 1° e del 2° binario verso la stazione (direzione Ostiglia). A destra e a sinistra si nota l'inizio dei cordoli in pietra dei marciapiedi dei binari.
Linea in direzione Treviso. A destra e a sinistra del rilevato ancora i crateri delle bomabe. In lontananza la casa cantoniera successiva al km 95+362.
Dettaglio di un enorme cratere di una bomba caduta sul ciglio del rilevato della stazione.
Linea in direzione di Treviso al termine dello scalo di Ronchi di Piombino, in corrispondenza della punta scambio estremo verso Treviso. La cantoniera al km 95+362 si avvicina.
Ponticello sott'argine in pietra con arco a sesto ribassato in mattoni di luce metri 1,00, pochi metri prima del passaggio a livello sulla strada provinciale che collega Piombino Dese a Massanzago.
Casa cantoniera al km 95+362 e passaggio a livello sulla strada Piombino Dese - Massanzago, al km 95+347 nei pressi di Ronchi di Piombino. La linea prosegue in salita per il superamento del cavalcavia ferroviario con la ferrovia Mestre - Bassano.
L'altezza del rilevato rispetto alla quota del piano di campagna ha permesso la costruzione di questa casa cantoniera con una struttura a tre piani, visibili solo dal lato campagna. Si notino i confini dell'ampia proprietà FS di pertinenza del casello delimitati della tipica staccionata.
Ponte in pietra con arco in mattoni a tutto sesto di luce m. 6,00 al km 95+787 sul Rio Draganziolo, nei pressi di Piombino Dese.
 
Sottovia ferroviario linea Mestre - Bassano. Km 96+099,72 torna
Sottovia obliquo in ferro a travi gemelle di luce retta m. 9 al km 96+099,72. La muratura delle spalle, interamente costruita in pietra, (eccetto i parapetti in mattoni) presenta larghezza tale per l'appoggio di una seconda travata in caso di raddoppio della linea Ostiglia - Treviso e una luce tale da consentire anche il raddoppio della sottostante linea Mestre - Bassano. Disegno tecnico FS - anni '30
Piombino Dese. La linea procede in ascesa per affrontare il sottovia ferroviario della più vecchia linea Mestre-Bassano. Nella foto i binari in direzione di Castelfranco erano scavalcati dall'Ostiglia con una travata in ferro obliqua di 9 m di luce al km 96+099.
Linea Mestre-Castelfranco, verso Castelfranco, ripresa dal cavalcavia dell'Ostiglia.
Piccolo sottovia stradale costruito in muratura con luce di 3 m al km 96+179 nei pressi del cavalcavia ferroviario.
Poco più avanti un'altro sottovia stradale in pietra con arco a tutto sesto in mattoni di luce m. 4,00 al km 96+433.
Un'altro sottovia stradale in pietra con arco a tutto sesto in mattoni di luce m. 3,00 al km 96+739. Poco più avanti l'Ostiglia superava la strada "Castellana" al km 97+120, con un'altro sottovia realizzato con spalle in mattoni e travata in ferro obliqua a travi gemelle di luce retta m. 8,00. Purtroppo del manufatto non vi è più alcuna traccia, completamente demolito per la costruzione di una rotatoria stradale.

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