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Casa cantoniera al km 40+418 e passaggio al livello al km 40+455 in località Teonghio nel comune di Orgiano. Il passaggio a livello era manovrato sul posto e dotato di barriere a cancelli. Nei pressi del PL, alla progressiva km 40+438, vi era una garitta in cemento dotata di telefono, dove prendeva servizio il casellante.
Progressiva chilometrica sulla casa cantoniera al km 40+418.
 
La stazione di Orgiano - km 41+225torna
In origine la stazione di Orgiano era identica a tutte le altre stazioni secondarie del tratto Legnago - Grisignano di Zocco, con fabbricato viaggiatori a quattro assi (prospetto lato ferrovia) e magazzino merci di tipo corto ad un asse (sempre riferito al prospetto lato ferrovia). La stazione era dotata di: due binari passanti, il 1° dal fabbricato viaggiatori su ramo deviato (con capacità di ricevimento 138 assi) e il 2° in corretto tracciato; due binari tronchi che terminavano nello scalo merci, uno che si accostava lateralmente al piano caricatore, dotato di sagoma limite e pesa a ponte da 40 tonnellate, e l'altro di scarico/carico diretto delle merci nel piazzale. Negli anni '30 inoltre, come in diverse stazioni lungo la linea, venne installata nello scalo una gru manuale da 6 tonnellate, rimossa nel dopoguerra.
La stazione era dotata di segnalamento di protezione ad ala di 1a categoria alle progressive km 40+724 e 41+797 e relativi segnali di avviso alle progressive km 40+045 e 42+385. I segnali erano dotati di manovra e illuminazione elettrica. L'assuntoria di Orgiano aveva in custodia due PL manovrati a distanza: uno lato Ostiglia alla progressiva 40+835, protetto dal segnale di protezione lato Ostiglia, e l'altro lato Treviso alla progressiva 42+042.

Una persona anziana del luogo fu qui testimone del bombardamento aereo ad opera dell'aviazione alleata nel corso del 1944. Anche se obiettivo strategico di secondaria importanza nella seconda guerra mondiale, la linea fu oggetto di numerose incursioni dall'aria effettuate dai bombardieri medi americani. Ad una di queste fu testimone diretto quella persone che, mentre stava al lavoro nei campi, vide un aereo a bassa quota sganciare una bomba che fece volare in mille pezzi il fabbricato viaggiatori della stazione di Orgiano. La stazione venne poi riedificata in uno stile più semplice e unicamente funzionale, tipico degli anni dell'immediato dopoguerra, come per la stazione di Barbarano.
 
Foto storica

Eccezionale immagine di una Littorina Alb 64 in sosta nello scalo di Orgiano nel 1956. Il signor Pedrina, che ha concesso gentilmente e liberalmente la foto, negli anni '50 è stato assuntore in quasi tutte le stazioni della linea. Pedrina, al centro della foto (con gli occhiali da sole), è accanto al macchinista e al capotreno.
Foto storica

Pedrina (a sinistra) posa con altri due ferrovieri sul marciapiede del 2° binario nella stazione di Orgiano in un’altra foto del 1957. A sinistra si intravede il magazzino merci.
Stazione di Orgiano al km 41+225 allo stato attuale. Il fabbricato viaggiatori venne ricostruito nello stesso stile di quello di Barbarano dopo gli eventi bellici della seconda guerra mondiale.
Prospetto lato piazzale esterno del fabbricato viaggiatori.
Il magazzino merci visto dal piazzale esterno. L'edificio non sembra abbia sofferto danni nel corso della guerra, anche se mancano le parti aggettanti del tetto, tolte sicuramente quando la linea era già dismessa.
Il cancello visto dall'interno del piazzale merci e in dettaglio la colonna di ghisa di sostegno.
Il fabbricato viaggiatori lato binari.
Fabbricato viaggiatori. Porte di accesso lato binari. Si vede nell'intonaco la scritta DDT 4(5 impresso sotto) e un altro numero che sembra essere 47. Queste lettere si riferiscono alla numerazione della spina telefonica "eventuale", all'epoca in cui la linea ferroviaria era già chiusa al traffico passeggeri e veniva utilizzata solo per le tradotte merci (dopo il 1967). Le stazioni infatti, essendo tutte disabilitate e impresenziate (eccetto Minerbe e Cologna Veneta), non erano più dotate di telefono nell'ufficio movimento e gli uffici erano chiusi. Tuttavia, nel muro esterno delle stazioni, (e anche nei caselli, garitte o punti intermedi della linea) era presente una spina telefonica chiamata "eventuale" (EV.), a cui il personale di linea o delle tradotte poteva collegare un telefono portatile e mettersi in comunicazione con il Dirigente (Capostazione di Legnago). La linea telefonica eventuale permetteva solo di effettuare chiamate in trasmissione ma non di essere chiamati.
La porta dell'ufficio movimento. In alto a destra sul muro si vede dove erano fissate le due suonerie "Leopolder".
Il fabbricato viaggiatori e il magazzino merci lato binari.
Il fabbricato viaggiatori lato Ostiglia. La lettera "T" verniciata sul muro indica la presenza del telefono, sempre riferito all'epoca in cui la linea era già chiusa al traffico passeggeri (dopo il 1967) e la stazione era dotata solo della spina telefonica esterna eventuale (EV).
A fianco del fabbricato viaggiatori, dal lato verso Ostiglia, c'è il fabbricato del bagno e i due casotti in cemento per ricovero attrezzi e materiale.
Linea in direzione Ostiglia dalla stazione di Orgiano.
Il magazzino merci di tipo corto con una sola saracinesca laterale.
Prospetto laterale.
Dettaglio della cornice in pietra del portone di accesso laterale e lampione in ferro ancora ben conservato.
Vicino al portone, in mezzo a dei pezzi di ferro, si riconosce un tirante degli aghi di uno scambio tipo RA36S.
Magazzino merci e piano caricatore all'interno della proprietà FS.
Sopra il piano caricatore.
La testa del piano caricatore. Secondo il Prontuario Generale delle Ferrovie dello Stato la stazione di Orgiano non è mai stata dotata di binario di carico in testa, anche se, come si può osservare bene dalle foto, i conci delle pietre prevedono l'alloggiamento del paraurti del binario che avrebbe terminato sulla testa del piano caricatore.
In questo punto c'era il binario di accosto laterale al piano caricatore, per lo scarico/carico laterale delle merci dai carri sul piano caricatore. Si vede ancora benissimo la verniciatura a striscie oblique nere e bianche dello spigolo, indicante il pericolo della distanza ravvicinata con il binario. Qui era installata inoltre la sagoma limite di carico in ferro.
La stazione di Orgiano vista dal lato dello scalo merci. All'incirca in questo punto vi era il binario di corretto tracciato della linea.
Il muretto in petra del piano caricatore lato binario, formato da conci esagonali e cordolo in trachite.
All'altezza del magazzino merci il muretto del piano caricatore è interrotto da una scaletta di accesso, per salire con facilità dal binario al piano caricatore. Solo nella stazione di Orgiano è presente questo particolare nel piano caricatore.
Il fabbricato viaggiatori e il magazzino merci dal lato dei binari.
A 270 metri dall'asse del fabbricato viaggiatori in direzione di Treviso, lungo il binario di accosto laterale del piano caricatore, era installata la pesa a ponte da 40 tonnellate per la pesatura dei carri ferroviari. E' ancora presente il casotto in cemento del meccanismo della stadera. Un abitante del posto ricorda che in prossimità dell'ingresso del piazzale merci era collocata una seconda pesa per i carri stradali. In quei tempi era fiorente la coltivazione delle barbabietole da zucchero le quali, nel periodo della raccolta, venivano trasportate a mezzo di carri agricoli trainati da muli nell'area del piazzale merci, in attesa di venire pesate per poi essere trasbordate a mano sui carri ferroviari. Alle h 10.00 di mattina una locomotiva, giunta da chissà dove, effettuate alcune manovre, agganciava il convoglio merci e ripartiva alla volta di uno dei numerosi zuccherifici disseminati nella regione. L'operazione si ripeteva anche nelle altre stazioni. La sera il treno ritornava con i carri vuoti per ripetere l'indomani le stesse operazioni di carico e trasporto e così avveniva in tutti gli altri scali merci lungo la linea. I maggiori zuccherifici in prossimità della linea erano situati a Cologna Veneta e a Legnago.
Nei pressi della pesa c'è un ponticello in pietra di luce m. 1,50 al km 41+487 con arco a tutto sesto in pietra. Il cunicolo ha una lunghezza notevole in quanto il ponticello si trova ancora nell'ambito della stazione e pertanto la sede ferroviaria ha una larghezza tale da ospitare i binari dello scalo (tre in questo punto). Questo è uno dei pochi ponti superstiti in questo tratto di linea ferroviaria occupato dal canale idrico interrato LEB, i cui lavori di costruzione, eseguiti negli anni '80, hanno portato alla demolizione di tutti i ponti della linea ferroviaria dell'Ostiglia, da località S.Andrea (Cologna Veneta) fino alla stazione di Barbarano.
Casa cantoniera al km 42+058 e passaggio a livello al km 42+042 in via Ca' Muzzana nei pressi di Orgiano. Le sbarre di questo PL erano comandate a distanza dalla stazione di Orgiano. Sullo sfondo è visibile il fabbricato della successiva casa cantoniera che distava a non più di 700 m: i casellanti dunque si vedevano in distanza. Testimonianze locali narrano che le sbarre del PL a volte rimanevano chiuse a lungo, specialmente quando il merci raccoglitore effettuava le manovre di avanzamento e retrocessione per l'inoltro dei carri nei binari merci del vicino scalo della stazione. Un giorno un contadino, durante una delle tante attese al passaggio a livello, decise di legare la capra che aveva con se alla sbarra del PL per allontanarsi qualche minuto. Purtroppo il passaggio a livello venne riaperto prima del previsto e la povera bestia venne trascinata in alto dalla sbarra. Da quella volta il contadino venne soprannominato con il gergo dialettale "picacavara" e ancora oggi nel paese di Orgiano è conosciuto con tale appellativo.
La casa cantoniera di via Cà Muzzana e la linea ferroviaria verso la vicina stazione di Orgiano in direzione di Ostiglia. Il canale LEB rende quasi irriconoscibile la ex sede ferroviaria. Tuttavia si può notare che questa casa cantoniera è stata costruita dal lato del raddoppio della linea ferroviaria (a sinistra linea in direzione Treviso). In previsione di tale potenziamento si trova perciò a distanza più elevata dall'asse del binario della linea.
La casa cantoniera vista dal lato campagna. A fianco la garitta in cemento adibita a deposito o forno per cucinare il pane.
Casa cantoniera al km 42+768 e passaggio a livello al km 42+749 in via Cree Storte - località Crosetta. Il PL era su una strada comunale e manovrato sul posto.
Nella foto la casa era ancora in fase di ristrutturazione a causa di vendita da parte delle ferrovie ad un privato. Ad oggi i lavori sono terminati ma appositamente lasciamo questa foto perchè purtroppo più che di restauro si è trattato di uno stravolgimento completo delle strutture murarie rispetto all'origine, rendendo la casa quasi irriconoscibile: sono state spostate porte, finestre, inclinazione del tetto, il volto del terrazzino e per finire un colore esterno giallo fosforescente con balconi fuxia. Per un appassionato di ferrovie è triste vedere che un casello delle FS, costruito a regola d'arte dalle esperte maestranze dell'epoca, in cui fra l'altro vigeva il rigoroso rispetto della legge e delle proprietà dello Stato, abbia fatto questa fine. Questi edifici, prossimi a compiere un secolo di vita, dovrebbero essere maggiormente tutelati dalla legge in caso di restauro o vendita a privati. Una legge regionale già tutela la ex linea ferroviaria e i suoi edifici per il recupero storico e turisto della ex linea ferroviaria.
Casa cantoniera al km 43+415 e passaggio a livello al km 43+387 in via Cappellare. Anche se attualmente la strada è comunale, il passaggio a livello, secondo la planimetria FS della linea degli anni '60, è segnato come privato. A fianco della casa cantoniera lato binari è ancora presente il vecchio lampione ormai arrugginito.

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