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tavoletta IGM al 25000
Aselogna

Località Aselogna, passaggio a livello al km 12+308 sulla strada Dosso del Moraro (toponimo a sud della linea). Il passaggio a livello era dotato di sbarre con comando a distanza dalla casa cantoniera al km 11+418. Siamo al limite della distanza (oltre 900 metri) consentita per un comando a filo. Per i fossati laterali della strada sono stati costruiti due ponticelli in pietra con piattabanda in cemento armato di 0,8 m di luce ciscuno, uno al km 12+297 (foto 123801 e 2), l'altro al km 12+314 (foto 123803).
Ponticello in pietra con piattabanda di cemento armato di luce m. 1,5 al km 12+537. Notare la particolare lunghezza del ponte e l'assenza di muri d'ala. La piattabanda in cemento include un'armilla formata da un lastrone di pietra. 
Passaggio a livello privato al km 12+546. A fianco, sulla destra, il ponticello delle foto precedenti.
 
Attraversamento della torbieratorna
 
Da questo punto in poi la quota di campagna si abbassa leggermente e linea ferroviaria attraversa per circa 400 metri un avvallamento terrazzato costituito da un terreno nerastro e acquitrinoso. E' questa la torbiera di Aselogna, corrispondente al paleoalveo di un antico fiume di una certa importanza, quasi sicuramente l'Adige o un suo ramo. Nella stagione fredda tutta l'area è quasi costantemente allagata così da assumere l'aspetto di una plaga umida e inospitale. Tenuto conto di una situazione geologica e ambientale di tale difficoltà, per la costruzione della fondazione del rilevato ferroviario si sono dovuti prendere speciali provvedimenti precauzionali.
 
Approfondimento - dalla Rivista tecnica delle ferrovie italiane. Maggio 1935.

Non essendo possibile impiantare la ferrovia su di un rilevato comune, e scartata la soluzione proposta di costruire una platea di calcestruzzo posata su pali in cemento armato, le condizioni locali in prossimità di fiumi importanti consigliarono di eseguire il rilevato nella zona interessata dalla torbiera con materie sabbiose prelevate dall'Adige e con il metodo detto "a getto perduto", già sperimentanto con successo sulla linea ferroviaria Lucca-Viareggio in corrispondenza dell'attraversamento della palude di Massacciuccoli.
Prima di tutto si è eseguito uno scavo di profondità variabile da 2 a 3,5 metri e della larghezza di 20 metri al piano di campagna nel tratto interessato dalla sede ferroviaria, e sono stati aperti parallelamente a questa e a 4 metri dal ciglio del detto scavo, due fossi di guardia allo scopo di isolare la zona scavata dalle infiltrazioni dei terreni circostanti. Poi sono state riportate su detto scavo materie sabbiose prelevate da cave di prestito aperte nel greto dell'Adige, nei pressi della stazione di Legnago, e si è sopraelevata la piattaforma ferroviaria di 2 metri circa, costituendo così un sovraccarico, valutato una volta e mezzo maggiore di quello relativo al peso della massicciata d'armamento e dei treni più pesanti destinati a circolare. Con questo argine provvisorio si è facilitato l'affondamento delle materie riportate, le quali così hanno raggiunto il fondo della torbiera od almeno compresso gli strati di torba residui, costipandoli in modo da potere renderli atti a sopportare i carichi permanenti ed accidentali derivanti dall'esercizio ferroviario.
Costruzione linea Ostiglia - Treviso. Attraversamento torbiera di Aselogna, tratto Ostiglia - Legnago. Ufficio delle nuove costruzioni ferroviarie Reparto di Legnago. Impresa: Consorzio Cooperativo il "Risorgimento" - Verona. Foto di Federico Carbonini.

In complesso nel tratto in esame, della lunghezza di 387,19 metri, nel quale la sede è sopraelevata in media di 2,50 metri sul piano di campagna, sono stati eseguiti 20300 mc di scavi e 38400 mc di rilevato; questi corrispondono a circa 47 mc di rilevato per metro lineare, considerato a partire dalla quota del terreno naturale. La spesa occorsa è salita a circa Lire 600000, pari a Lire 1550 per metro lineare di rilevato.
Mediante osservazioni periodiche è stato possibile verificare gli assestamenti che si verificavano alla base del rilevato, man mano che questo si assestava, e dopo circa un anno si è proceduto allo sbancamento dell'argine provvisorio sovrastante al piano di formazione delle sede ferroviaria, disponendo le materie di risulta ai lati del rilevato, costituendo così due contrargini di rinfianco, i quali, premendo sulla zona di terreno contigua al piede del rilevato stesso, impediscono il manifestarsi di abbassamenti o dissesti nel nucleo sabbioso riportato.
Sezione del speciale rilevato costruito per l'attraversamento della torbiera di Aselogna. - Rivista tecnica delle ferrovie italiane. Maggio 1935.

Sia in seguito ai risultati ottenuti con i treni di prova fatti circolare sul tronco Ostiglia - Legnago prima della attivazione del medesimo, sia in seguito all'esercizio effettuato a partire dal 28 Ottobre 1934 da parte dell'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato nel tratto interessante la torbiera di Aselogna non si sono rilevati sensibili assestamenti nella piattaforma, il che conferma che i provvedimenti adottati per l'impianto della sede in questa difficile zona hanno corrisposto pienamente allo scopo.
 
In questo particolare tratto di linea il rilevato e i 4 ponticelli che qui insistono sono stati edificati per una linea a doppio binario, in modo tale da rendere solido e stabile il terreno fin dall'inizio e una volta per tutte, evitando così di trovarsi di fronte alle stesse complessità costruttive in caso di raddoppio della linea.
Speciale rilevato ferroviario nella torbiera in direzione di Legnago.
La linea in direzione di Ostiglia in mezzo alla torbiera acquitrinosa. Sulla sinistra il ponticello al km 12+738.
Ponticello in mattoni con piattabanda di cemento armato di luce m. 2 al km 12+738. Notare come il ponticello sott'argine presenti larghezza tale da consentire il raddoppio della linea.

Vista dal ponte. Canale di scolo delle acque della torbiera. Su questo terreno è stata piantato un pioppeto.
Ponticello sott'argine in pietra con piattabanda in cemento armato di luce m. 1 al km 12+941.
Torbiera di Aselogna. Scarpata dell'argine ferroviario in direzione di Ostiglia.
Ponticello sott'argine in pietra con piattabanda di cemento armato di luce m. 0,8 al km 12+949.
 

Località Aselogna, ponte obliquo in muratura di 4 m di luce al km 13+167 sullo scolo "Focchiara". Notare il particolare taglio delle pietre di appoggio della volta al fine di compensare l'effetto di torsione con i corsi di mattoni parallelepipedi.
 

Vista del lato opposto. Notare l'accentuata obliquità del ponte e i pulvini in trachite del piano d'imposta. La loro forma particolare serve per accogliere correttamente il volto obliquo di mattoni.
Particolare del muro sinistro (foto n. 1316404) e destro (foto n. 1316405) a valle. Notare le fondazioni dei muri formate da blocchi di calcestruzzo.
La linea verso Ostiglia da sopra il ponte. Alcuni metri più avanti sulla destra, sorgeva la casa cantoniera al km 13+148, distrutta dai bombardamenti aerei della 2ª guerra mondiale, forse nel tentativo di colpire il ponte.
La strada privata sulla destra incrociava la ferrovia con un passaggio a livello al km 13+157. Le sbarre erano comandate a distanza dalla stazione di Aselogna.
Lo stesso verso monte.
Pochi metri oltre il ponte obliquo il rilevato ferroviario si allarga per ospitare i binari della scalo della vicina stazione di Aselogna. Il piazzale della stazione è delimitato dalla tipica staccionata in cemento. Un ponticello in pietra con arco di mattoni di luce m. 0,8 attraversa il rilevato al km. 13+258.  
 
La stazione di Aselogna torna

Al km 13+666,61 da Ostiglia, dopo la stazione di Casaleone si trova la stazione di Aselogna. Il fabbricato viaggiatori è facilmente raggiungibile attraverso un vialetto alberato che si dirama dalla via principale del centro abitato. La stazione presentava le medesime caratteristiche dello scalo di Casaleone, tipico delle altre stazioni secondarie situate lungo la linea e cioè un fabbricato viaggiatori a quattro assi (quattro porte lato binari e piazzale esterno) a due piani, un bagno esterno con a fianco due casotti in cemento per il ricovero attrezzi e materiale, un magazzino merci tipo lungo a due assi con tetto il legno spiovente e un piano caricatore da 67 metri di lunghezza per carico laterale e in testa.
Il fascio di binari dello scalo era identico a quello della stazione di Casaleone, formato cioè da tre binari di circolazione e altri tre binari tronchi nello scalo merci, per lo scarico/carico laterale o in testa tramite il piano caricatore, o diretto dai carri nel piazzale. Il binario principale dello scalo merci era dotato di sagoma limite di carico e pesa a ponte da 40 tonnellate. Le punte degli scambi estremi erano alle progressive km 13+273,31 lato Ostiglia km 13+878,36 lato Treviso.
La stazione era dotata, da entrambe le provenienze, di segnalamento di protezione ad ala di 1a categoria, alle progressive km 13+065 lato Ostiglia e km 14+225 lato Treviso, e relativi segnali di avviso, alle progressive km 12+164 lato Ostiglia e km 15+125 lato Treviso, tutti, fin dalla loro installazione, dotati di manovra e illuminazione elettrica, comandati a distanza da appositi quadri ed apparati elettrici posti all'interno dell'ufficio movimento della stazione. All'esterno del fabbricato viaggiatori erano installati inoltre due arganelli per il comando a distanza dei passaggi a livello al km 13+157 e al km 14+171, entrambi protetti dai segnali di protezione rispettivamente lato Ostiglia e lato Treviso.

Durante gli eventi bellici della seconda guerra mondiale la stazione di Aselogna venne presa di mira dagli aerei alleati, quasi sicuramente da parte di caccia vista l'assenza di rapporti dettagliati delle missioni. Il fabbricato viaggiatori e il magazzino merci riportarono alcuni danni, dovuti a probabilmente a mitragliamenti. La vicina casa cantoniera al km 13+148 fu invece bombardata e completamente rasa al suolo, forse nel tentativo di colpire il vicino ponte. Gli attacchi alla stazione di Aselogna, con molta probabilità, avvennero nel tentativo di colpire alcuni convogli in sosta, ricoverati nel piccolo scalo per sfuggire ai continui e pesanti bombardamenti, quasi giornalieri (fra il 1944 e il 1945), che insistevano sulla vicina cittadina di Legnago.
Al termine della guerra, quando la linea ferroviaria venne ripristinata, la stazione di Aselogna rimase inagibile per qualche anno. Successivamente vennero sistemati e riaperti al servizio il fabbricato viaggiatori e il magazzino merci, anche se dai prontuari FS, dopo il 1945, lo scalo risultà essere privo di pesa a ponte e sagoma limite. Negli anni '90 il magazzino merci venne inspiegabilmente demolito, non dalle ferrovie.

Stazione di Aselogna al km 13+666. Vialetto alberato che conduce al piazzale esterno.
Fabbricato viaggiatori. Vista dall'interno dello scalo.
Piazzale scalo merci della stazione di Aselogna.
Piano caricatore (notare il muretto in pietra da taglio). In testata paracarri con blocchi di legno. Il magazzino merci dello scalo non compare perché demolito negli anni '90. Sull'area del piano caricatore è possibile ancora riconoscerne il perimetro murario. L'edificio era di tipologia uguale a quello della stazione di Casaleone.
Fabbricato viaggiatori lato Ostiglia.
Particolare della lampada che illuminava la scritta sulla facciata laterale.
Mensola isolatori e scatoletta di derivazione elettrica della linea che portava corrente al magazzino merci.
Facciata lato binari. Supporti delle due suonerie "Leopolder" accanto alla porta del dirigente movimento. Notare la cornice della porta in pietra marmorea.
Facciata lato binari. Sotto il cornicione del solaio tra il piano terra ed il primo piano, vi è ancora traccia della scritta "ASELOGNA" in blu su fondo bianco. Dunque scritta dipinta e non composta da lettere di ceramica di questo colore come nelle altre stazioni. La cosa si spiega col fatto che le lettere di ceramica, che componevano tali scritte anche in questa stazione, sono state asportate dagli spostamenti d'aria causati da esplosioni di bombe cadute nei pressi o danneggiamenti diretti del fabbricato, nel corso della 2ª guerra mondiale. La stazione, infatti, è rimasta inagibile per alcuni anni anche dopo la guerra. I rifacimenti, più o meno di fortuna, sono visibili sotto il cornicione stesso, dove le riparazioni vennero effettuate con mattoni e tavelle.
Facciata lato binari. Lampione in ferro.
Il cartello dell'uscita al suo posto.

Facciata laterale del fabbricato viaggiatori lato Legnago.
Staccionata che delimitava il giardinetto della stazione. In secondo piano vi era il bagno (demolito?).
Casotto attrezzi a due ambienti in cemento prefabbricato.
Porta di accesso al casotto.
Interno.
Aselogna. Casa cantoniera al km 14+201 e passaggio a livello di "via Ranotti" al km 14+171, comandato a distanza dalla stazione. Nelle vicinanze era presente il segnale ad ala di protezione della stazione di Aselogna.
Dal passaggio a livello di "via Ranotti" verso la stazione.
Linea verso Ostiglia alla casa cantoniera al km 14+201. Qualche metro più avanti, a sinistra, si trovava il segnale ad ala di protezione di Aselogna. Il segnale proteggeva anche il passaggio a livello.
Ponticello in mattoni con arco a sesto ribassato di luce m. 1 al km 14+300.
Ponte in mattoni con arco a sesto ribassato di luce m. 3 al km 14+721 sullo scolo "Lavigno".
Il cippo chilometrico del Km 15, fotografato lungo la linea lato Ostiglia (prima foto) e lato Treviso (seconda foto). Si notano, oltre alle cifre numeriche verticali della progressiva, le striscie orizzontali bianche e azzure alternate dipinte sullo stante del cippo come prescritto dal Regolamento sui Segnali FS.
Ponticello in mattoni con arco a sesto ribassato di luce m. 1 al km 16+201.
Località Grafagnana, casa cantoniera al km 16+513 fotografata da un cavalcavia sulla superstrada transpolesana.
Località San Pietro di Legnago, casa cantoniera al km 17+547 e passaggio a livello al km 17+558. Poco prima del passaggio a livello era presente il segnale ad ala di avviso di Legnago.

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