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tavoletta IGM al 25000
Aselogna Casaleone

Ponticello in pietra con arco a sesto ribassato in mattoni di luce m. 2 al km 8+450.
Passaggio a livello di "via Facciabella" al km 8+465. questo P.L. era provvisto di barriere elevatoie comandate a distanza dalla stazione di Casaleone. La cassa di manovra delle sbarre era di vecchio tipo con comando a doppio filo. La campanella suonava durante il movimento delle barriere.
(scheda tecnica)
Pochi metri dopo il passaggio a livello di "via Facciabella" un ponticello in pietra con arco a tutto sesto in mattoni di luce m. 1,5 al km 8+478. A sinistra la staccionata FS proseguiva fino al PL.
Ponticello in pietra con arco a sesto ribassato in mattoni di luce m. 1,5 al km 8+649.
Davanti al ponticello della foto precedente, un altro ponticello consente l'attraversamento del medesimo fossato ad uso pubblico; una stradina proseguiva di fianco alla ferrovia fino alla vicina stazione di Casaleone. Come si può ben vedere dalla foto lo stile di costruzione è quello adottato per molti altri ponticelli del tronco Ostiglia - Legnago, spalle in pietra da taglio e impalcato con piattabanda in cemento armato.
Basamenti in cemento con pali tubolari di sostegno delle carrucole per i fili di comando a distanza del P.L. al km 8+465. I pali erano intervallati ogni 10 metri.
Ponticello in pietra con arco a sesto ribassato in mattoni di luce m. 1,5 al km 8+919.
A metà via tra il P.L. al km 8+465 e il posto di comando del P.L. presso la stazione di Casaleone, troviamo ancora il basamento del compensatore tipo Max Jüdel. Serviva appunto a compensare le variazioni di lunghezza del doppio filo, che la dilatazione termica causava. Il compensatore manteneva sempre alla corretta tensione, mediante l'azione di due contrappesi, i fili di comando che inevitabilmente si allungavano o si accorciavano col variare della temperatura atmosferica.
Cippo chilometrico del km 9. A fianco la staccionata FS inizia a delimitare il binario nell'area di pertinenza della stazione di Casaleone.

Staccionata delimitante il piazzale della stazione di Casaleone, nel punto estremo verso Ostiglia. Qui terminava il binario tronco che fungeva da "asta di manovra" per i binari dello scalo. Poco oltre si trovava lo scambio estremo della stazione lato Ostiglia.
I resti della garitta in cemento della pesa a ponte da 40 tonnellate, installata sul binario tronco dello scalo per la pesatura delle merci trasportate sui carri.
Presso la pesa sono rimaste alcune traversine, che appartenevano quasi sicuramente al binario tronco della pesa. Una di queste è marcata col n. "34", ovvero 1934, anno di costruzione di questo tratto di linea. Nelle traversine erano infisse alcune piastre e caviglie corrispondenti all'attacco diretto tipo RA 365.
 
La stazione di Casaleone torna
Al km 9+390,80 da Ostiglia si trova la stazione di Casaleone, la prima, in direzione Treviso, dopo lo scalo di Ostiglia. Il fabbricato viaggiatori è situato a quasi 5 chilometri dal paese ed è raggiungibile attraverso una strada carreggiabile che si dirama dall'attuale "via Facciabella". La stazione è collocata a sinistra linea rispetto alla direzione della progressiva chilometrica; il magazzino e lo scalo merci si trovano lato Ostiglia. Gli edifici presentano le caratteristiche tipiche delle altre stazioni secondarie situate lungo la linea e cioè un fabbricato viaggiatori a quattro assi (quattro porte lato binari e piazzale esterno) a due piani, un bagno esterno con a fianco due casotti in cemento per il ricovero attrezzi e materiale, un magazzino merci tipo lungo a due assi con tetto spiovente e un piano caricatore da 67 metri di lunghezza per carico laterale e in testa. Il fascio dello scalo, compreso fra le punte degli scambi estremi alle progressive km 9+054,30 e km 9+761,80, era formato da tre binari di circolazione. Quello principale della linea in corretto tracciato era il 2° binario dal fabbricato viaggiatori; il 1° ed il 3° binario erano in ramo deviato. Lato Ostiglia altri tre binari dedicati alle merci si diramavano dal 1° binario di circolazione; due terminavano con dei paracarri all'altezza del magazzino merci e uno terminava sulla testa del piano caricatore. Il binario tronco principale, da cui si diramavano gli altri due, si accostava lateralmente al piano caricatore e passava sotto lo spiovente del tetto del magazzino, per lo scarico/carico laterale delle merci dai carri; l'altro, dal lato opposto del piano caricatore nel piazzale merci, era utilizzato per lo scarico/carico diretto dai carri; il binario che terminava sulla testa del piano caricatore consentiva lo scarico/carico in testa dai carri (ad esempio di autoveicoli). Sul binario principale dello scalo merci all'altezza della testa del piano caricatore, era installata una sagoma limite di carico in ferro. Sempre sul medesimo binario, dopo la confluenza dei due binari merci, era installata una pesa a ponte da 40 tonnellate. Dopo la pesa il binario proseguiva ancora per diversi metri verso l'estremità dello scalo lato Ostiglia, dove terminava con un paracarri; oltre a fungere da binario di ricovero esso costituiva un'asta di manovra per le movimentazioni nei binari dello scalo, senza eventualmente dover impegnare quelli di circolazione.
La stazione era dotata, da entrambe le provenienze, di segnalamento di protezione ad ala di 1a categoria (situati alle progressive km 8+762 lato Ostiglia e km 10+084 lato Treviso) e relativi segnali di avviso (situati alle progressive km 7+862 lato Ostiglia e km 11+208 lato Treviso), tutti, fin dalla loro installazione, dotati di manovra e illuminazione elettrica, comandati a distanza da appositi quadri ed apparati elettrici posti all'interno dell'ufficio movimento della stazione. All'esterno del fabbricato viaggiatori erano installati inoltre due arganelli per il comando a distanza dei passaggi a livello al km 8+465 e al km 9+992, quest'ultimo protetto dal segnale di protezione lato Legnago.

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Stazione di Casaleone al km 9+390. Le foto qui riprodotte risalgono gli anni ottanta del secolo scorso. Nella prima foto si vede lo scalo e la linea in direzione di Legnago. Da notare il tetto del magazzino merci ancora in buono stato di conservazione, il piano caricatore in testa coi due blocchi di legno paracarri, infine il fabbricato della stazione completo di balconi e abbaino; ancora in piedi il locale bagni e il casotto degli attrezzi. Sullo sfondo, lungo la linea, la casa cantoniera successiva al km 9+976. All'interno della stazione i disegni e le cornici di abbellimento completati dal fascio littorio. Nel piazzale merci il casotto in cemento della pesa a ponte era ancora in buono stato con, al suo interno, il meccanismo della stadera. Nell'immagine sotto il disegno tecnico FS della pesa a ponte.
La stazione ai giorni nostri. Lato piazzale esterno arrivando dalla strada di accesso appositamente costruita.
Stazione di Casaleone. Facciata che dà sul lato del piazzale esterno dello scalo.
Dall'interno dello scalo: la facciata della stazione lato piazzale esterno e magazzino merci.
Facciata della stazione lato binari. Sono ancora presenti i sostegni in ferro dei lampioni e la tabella metallica recante la scritta USCITA.
Lato Legnago. Da questa parte vi era l'uscita pedonale per i passeggeri scesi dal treno. Un cancelletto in ferro posto in linea col muro di facciata, lato piazzale esterno, ne consentiva l'accesso. Sulla sinistra il capostazione, o per meglio dire l'assuntore, teneva in ordine un piccolo giardino con l'orto annesso.
Facciata lato binari. In sequenza le quattro porte della facciata consentivano l'accesso a: ufficio del dirigente movimento; qui si trovava il telegrafo ed il telefono; ufficio spedizioni bagagli e merci; sala d'aspetto di 1ª classe; sala d'aspetto di 2ª classe. In origine la scritta STAZIONE DI CASALEONE rifatta successivamente solo con il nome di CASALEONE. Al centro delle due porte i sostegni per la bandiera.

A fianco della facciata lato Ostiglia della stazione, il basamento dell'argano di comando a distanza del P.L. al km 8+465 di "via Facciabella".
Particolare della scritta lato Ostiglia.
Dall'altra parte, a fianco della facciata lato Legnago, il basamento dell'argano di comando a distanza del P.L. al km 9+992 in "via Boccarona".
Particolare del lampione in ferro lato binari.
Particolare della scritta USCITA che conduceva i passeggeri appena scesi al cancelletto pedonale di uscita verso il piazzale esterno. Poco più in alto, sulla lesena, gli isolatori in ceramica con la scatoletta metallica di derivazione dei cavi elettrici per le luci del bagno.
L'interno
L'interno della stazione. 1ª foto ufficio del capostazione, 2ª foto sala d'aspetto di prima classe.

Particolare dei disegni decorativi sul soffitto nell'atrio della stazione.
Le scale che portano alla cantina e la cantina perennemente allagata.

Le scale che portano al 1° piano dove vi erano due alloggi per il personal della stazione.
Cucina con la cappa del camino.
Botola adducente al sottotetto.
Visuale dal 1° piano in direzione di Ostiglia.
Vista sul magazzino merci dal 1° piano.
L'esplorazione della stazione di Casaleone ci ha permesso di effettuare un simpatico incontro, una civetta sembra rivendicare il suo diritto di proprietà.
Magazzino e palo monco del cancello in ferro che immette al piazzale merci.
Magazzino con lampione (identico a quello del fabbricato viaggiatori).
Piano caricatore e magazzino.
Magazzino e stazione.

Interno del magazzino.
Serranda avvolgibile d'epoca: anno 1934.
Scritta "E' VIETATO FUMARE" all'interno del magazzino.
Travi e tetto.
Ultimo scatto della giornata sulla stazione immersa nella campagna silenziosa della Valli Grandi.
Due ponticelli, uno di 0,8 l'altro di 2 metri di luce, rispettivamente alle progressive km 9+597 e 9+612.
Le foto, oltre a evidenziare l'accuratissima lavorazione eseguita con pietra e mattoni, documentano l'eccezionale lunghezza dei condotti (20 metri circa). Ciò si spiega perché essi passano sotto il rilevato della stazione, che qui si allarga in funzione dei tre binari di ricevimento dei treni.
Sullo sfondo la vicina stazione di Casaleone.
Stazione di Casaleone dal lato sud lungo il tronco Ostiglia - Legnago, immerso nella campagna delle Valli Grandi.

Ponticello in pietra con volto a sesto ribassato di 1/4 in mattoni di 1 metro di luce al km 9+774.
A fianco del ponticello della foto precedente, sulla scarpata del rilevato ferroviario, vi sono i resti di un insolito cartello ferroviario in cemento con una colonnina di sostegno a sezione quadrata pure in cemento. Dai vari pezzi ritrovati si può comporre la scritta "PERICOLO ATTENTI AL TRENO". Il cartello era evidentemente riferito ad un attraversamento incustodito della ferrovia, probabilmente di tipo pedonale. Le scritte erano disposte a croce di S.Andrea. Il disegno raffigura come era costruito il segnale stradale introdotto dall'Amministrazione ferroviaria nel 1920.
Sulle colonnine di sostegno del cartello, un teschio in rilievo evidenziava maggiormente il pericolo indicato dal cartello. Il materiale prefabbricato in cemento all'epoca era sempre fornito alle FS dall'azienda "Velo" di Fontaniva.
Casa cantoniera al km 9+976 con garitta attrezzi. Il relativo passaggio a livello al km 9+992 era dotato di sbarre con comando a distanza dalla stazione di Casaleone. Da notare:
  • nella foto n. 997805 le fondazioni della casa in mattoni con volti di sostegno dei muri
  • nelle foto n. 997800, 997801, 997805 le cornici di porte e finestre nonché lo zoccolo di base, realizzati con blocchi di pietra da taglio bianca
Tale ricercata particolarità costruttiva si riscontra solo nel primo tratto della linea (fino a Legnago) e denota la volontà di manifestare, attraverso una certa monumentalizzazione dell'opera senza riguardo a spese, almeno inizialmente, quella tanto attesa considerazione verso un'area ancora economicamente arretrata e depressa, che si sarebbe di certo tramutata, proprio grazie all'apertura della nuova ferrovia, in innumerevoli occasioni di sviluppo e conseguente benessere.
La qualità dei materiali invece decade nel resto della linea, infatti per queste strutture architettoniche si è impiegato un agglomerato di cemento e ghiaino.
Interno della casa.
Casa cantoniera al km 9+976 e passaggio a livello al km 9+992 dal lato sud.
Nei pressi della cantoniera, il basamento in cemento con il ferro di ancoraggio di una cassa di manovra delle sbarre del PL, manovrato a distanza dalla stazione di Casaleone.
Ponticello in pietra con arco in mattoni a sesto ribassato di 1/4 di luce metri 1,00 al km 10+324.

Località Corte Boldiere. Ponte a 3 luci, di cui le 2 laterali di 4 m ciascuna e 1 centrale di 3 m, sullo scolo "Canossa" al km 10+583.
Dettaglio delle pile centrali costruite con blocchi parallelepipedi rettangolari in pietra, delle volte in mattoni poggianti sui piani d'imposta costruiti con blocchi di pietra di sezione trapezioidale, dei muri di timpano formati da conci di pietra esagonali con coronamento superiore e muri di parapetto in mattoni.
Dettaglio del muro d'ala formato da conci di pietra esagonali con copertine in mattoni. Una delle pile ha subito un importante cedimento delle fondazioni che tuttavia, al momento, non sembra ripecuotersi nelle strutture superiori.
Il ponte ripreso dalla parte opposta.
Vista sullo scolo "Canossa".
Il ponte a tre luci. Sulla destra la strada del passaggio a livello privato al km 10+601.
Ponticello in pietra con arco in mattoni a tutto sesto di luce metri 1,00 al km 10+696.
La massicciata ferroviaria formata da pregiato pietrisco in trachite euganea, impiegato per la formazione della sede solo nel tronco Ostiglia - Legnago (nel resto della linea la massicciata è formata da ghiaione bianco di fiume).
Particolare ponticello in mattoni con piattabanda formata da lastroni in pietra, anzichè cemento armato (come per gli altri ponticelli a piattabanda). La luce è di m 0,80 e la progressiva km 10+833.
Dettaglio del cunicolo, con impalcato formato da lastroni in pietra, e il ponticello ripreso dall'altro lato del rilevato ferroviario.
Il cippo del km 11. Al disotto delle due cifre, poste in verticale, è appena visibile la colorazione alternata azzurro-bianco a fasce orizzontali, tipica dei cippi chilometrici secondo il regolamento sui segnali delle F.S.
Località Casaleone, piccoli ponti sul torrente Palanca rispettivamente con luce di 1,5 m al km 11+071, 3 m al km 11+081 e 1,5 m al km 11+092.

Dettaglio del ponticello di 1,5 m di luce al km 11+071. Costruito in pietra con arco in mattoni a tutto sesto.

Dettaglio del ponte di 3 m di luce al km 11+081. Costruito in pietra con arco in mattoni a sesto ribassato.
Dettaglio del ponticello di 1,5 m di luce al km 11+092, sempre costruito in pietra con arco a tutto sesto in mattoni. A differenza dei due ponti precedenti, questo è stato costruito sott'argine.
Il fiume Palanca dal ponte in direzione sud. La nebbia in inverno comincia a risalire presto dalla campagna delle Valli Grandi. I cantonieri si preparavano alla posa dei petardi in precedenza dei segnali di avviso.
 
Ponte sul Menago. Km 11+349,55torna
 
La ferrovia attraversava il fiume Menago al km 11+349 mediante un ponte obliquo in ferro a travi gemelle di luce retta m. 8,75, nei pressi dell'attuale strada per Bergantino e nelle vicinanze della casa cantoniera al km 11+418. Le spalle del ponte, purtroppo, sono state completamente demolite. Queste preziose foto scattate negli anni '90 ci rivelano che le spalle del ponte presentavano la larghezza per la posa di una singola travata (come quello sul Tregnone), costruite in pietra di trachite grigia con parapetti in mattoni e copertine in pietra.
Il ponte e la linea in direzione di Treviso. Il passaggio a livello al km 11+367 sulla strada per Bergantino e la casa cantoniera al km 11+418 che sorvegliava il PL e il ponte.
Passaggio a livello al km 11+367 sulla strada per Bergantino e la casa cantoniera al km 11+418. Le barriere di questo PL erano manovrate sul posto, probabilmente dotate di barriere a cancelli in ferro. Il casellante prendeva servizio su una vicina garitta in cemento al km 11+380 e aveva in custodia anche il PL successivo, al km 12+305. Un apposito arganello installato nei pressi della garitta ne permetteva la manovra a distanza. Altro compito dei cantonieri di questa casa era la posa dei petardi in precedenza dei segnali di avviso in caso di nebbia o scarsa visibilità, come era prescritto dal Regolamento sui Segnali FS. Infatti, a poche centinaia di metri l'uno dall'altro, avveniva la posa petardi in precedenza del segnale di avviso di Casaleone e, in direzione opposta, del segnale di avviso di Aselogna.
Il sito attuale del ponte oggi completamente demolito. Linea in direzione Ostiglia.
Le imponenti volumetrie della casa cantoniera a tre piani, vista dal lato campagna, al km 11+418, nelle vicinanze del fiume Menago.
Casa cantoniera al km 11+418, direzione Legnago. Proprio in questo punto si trovava la garitta dove il casellante prendeva servizio per azionare sia il passaggio a livello al km 11+367, manovrato sul posto (strada per Bergantino), sia quello comandato a distanza al km 12+305 (strada "Dosso del Moraro").

Casa cantoniera lato ferrovia. Si noti la pietra bianca inmpiegata nello zoccolo e nelle cornici delle finestre. Il marciapiede in cemento con rigature a quadretti sembra essere originale.
Le scalette esterne che conducono alla proprietà di pertinenza del casello.
Attraverso le inferriate del piano terra la garitta attrezzi.
L'interno
Le scale dal 1° piano al piano terra.
Sotto le incrostazioni di intonaco bianco del soffitto emergono colori e decori originali.
Al secondo piano altri tre gradini conducono al bagno ricavato nel vano scale.
Botola della soffitta; qualche trave troppo vecchio sta cedendo.
Dal terrazzino del 2° piano la boscaglia lungo il rilevato ferroviario in direzione di Legnago. Sullo sfondo il pioppeto piantato nella torbiera di Aselogna.
Picchetto in cemento delle F.S. che delimita tuttora la proprietà ferroviaria lungo la scarpata del rilevato nei pressi del casello.
Piantanina di sostegno delle carrucole dei fili di comando a distanza del passaggio a livello al km 12+305 nei pressi della casa cantoniera.

La successiva piantanina di sostegno dei fili. Da notare l'attacco della carrucola posizionato molto in basso. Infatti in questo punto i fili, da un'altezza standard di 1 metro dal terra, scendevano progressivamente per superare, mediante una canaletta scavata nel sottosuolo, la strada di un passaggio a livello privato distante 150 metri dalla casa cantoniera al km 11+418.
Ponticello in pietra con arco a sesto ribassato in mttoni di luce m. 2 al km 11+838. Il manufatto che attraversa lo scolo "Menaghetto" appare perfettamente conservato.
Dettaglio delle murature dall'altro lato.
Accanto al ponticello un'altra piantanina di sostegno delle carrucole per i fili che proseguivano fino al passaggio a livello al km 12+305.
Ponticello in pietra a piattabanda di cemento armato di luce m. 0,8 al km 11+966.
Sul ciglio del corpo stradale, appena oltre il ponticello, si trova questo strano cippo a seziona rettangolare terminante a due spioventi, privo di incisioni o scritte. Era il picchetto posto a 200 metri dal segnale di avviso di Aselogna dove collocare un petardo in caso di scarsa visibilità. Altri due petardi erano sistemati ad intervalli di 25 metri da questo punto verso il segnale. Le misurazioni effettuate sul terreno combaciano alla perfezione con queste distanze prescritte.

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